Non profit
Un vaccino contro il Mercato
Nei Paesi poveri le medicine essenziali non arrivano. Medici senza frontiere accusa il Wto
M entre l?Occidente si affanna nella ricerca della pillola della felicità, che sia il nuovo rimedio contro l?obesità o contro l?impotenza, le popolazioni del Sud del mondo vengono decimate da nuove e vecchie malattie infettive, perché non esistono farmaci per curarle e comunque le terapie non sono alla portata dei loro portafogli.
Con il denaro del premio Nobel, Medici senza frontiere ha istituito un fondo per sostenere una nuova campagna internazionale per denunciare e combattere l?iniquità per cui migliaia di persone al giorno nel Sud del mondo muoiono di malattie curabili, non avendo accesso ai farmaci essenziali. Le radici del problema sono tre, come ha spiegato Bernard Pècoul, coordinatore dell?iniziativa: la prima è che le case farmaceutiche non investono in ricerca per le malattie tropicali perché non si tratta di un mercato proficuo; infatti anche se i clienti potenziali sono tanti, purtroppo sono anche molto poveri. In secondo luogo il prezzo delle medicine più comuni è comunque stabilito sul parametro di quanto i pazienti occidentali sono disposti a pagare, e ai poveri del mondo non si fanno certo sconti. Infine c?è la questione dei ?trips?, cioè i brevetti sui medicinali, accordi internazionali stabiliti in sede Wto (l?organizzazione mondiale per il commercio) per cui le case farmaceutiche detengono per vent?anni l?esclusiva della produzione e della commercializzazione. Di fatto si tratta di un ?periodo di monopolio? in cui l?azienda stabilisce incondizionatamente i prezzi.
Tra i molti esempi possibili, Medici senza frontiere ha fatto quello della malattia del sonno, curabile con il Dmfo, un medicinale che non viene più prodotto perché ritenuto non redditizio, malgrado il numero delle vittime sia vertiginosamente aumentato da poche migliaia a centinaia di migliaia di casi in meno di trent?anni.
La situazione per i farmaci contro l?infezione da Hiv, poi, è addirittura grottesca. Molte delle cure oggi usate si sono potute perfezionare grazie al sacrificio di donne e uomini africani per i quali fare da cavia spesso è l?unico modo per ricevere una cura. In questo modo è stato messo a punto il farmaco Azt, a cui la maggioranza dei malati africani però non ha accesso. L?obiettivo di Medici senza frontiere è sensibilizzare l?opinione pubblica perché faccia pressione sui governi affinché i medicinali non siano trattati alla stessa stregua di normali ?merci? e perché la ricerca di nuovi prodotti farmaceutici non segua solo le regole del mercato.
Come ha detto eloquentemente Carlo Urbani, presidente di Msf Italia: «Siamo stanchi di veder morire persone per ragioni che non hanno nulla a che fare con la medicina e dirgli: ?Mi dispiace, lei muore a causa del Mercato?».
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