Mondo

Cecenia, situazione diritti umani «incontrollabile»

Lo riferisce l'associazione russa Memorial

di Gabriella Meroni

Le forze russe sono diventate ”incontrollabili” in Cecenia, dove le ultime operazioni di ”rastrellamento” sono state caratterizzate da gravi abusi, ha osservato ieri l’organizzazione russa di difesa dei diritti dell’uomo Memorial.

Un responsabile dell’organizzazione, Oleg Orlov, ha denunciato anche l’esistenza di ”squadroni della morte” nella repubblica indipendentista del Caucaso del nord, che attaccano le famiglie o i parenti dei combattenti ribelli. Il comandante delle forze russe in Cecenia Vladimir Moltenskoi e il procuratore generale Vladimir Ustinov hanno pubblicato l’estate scorsa delle direttive sulle condizioni nelle quali devono svolgersi le ”operazioni di rastrellamento” che, secondo l’organizzazione, non sono affatto rispettate. Il responsabile ha anche affermato che questi ”squadroni della morte” sarebbero diventati sempre piu’ attivi dopo l’attentato suicida compiuto da una ragazza cecena alla fine di novembre contro un comandante militare accusato di numerose vessazioni nei confronti della popolazione civile.

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