Cultura

Il più grande ritratto del mondo

È il volto di un contadino siciliano che guarda verso il mare. Lo ha dipinto l’artista portoghese Vhils al porto di Catania. Intervista a Stefano Antonelli, tra i curatori del progetto: «Metaforicamente rappresenta tutti noi»

di Anna Spena

Sono serviti 3.250mila litri di vernice ad acqua per realizzarlo. Copre una superficie di 1932,80 metri quadrati il più grande ritratto mai dipinto. Rappresenta un contadino siciliano che guarda il mare l’opera realizzata nel porto di Catania dall’artista portoghese, giovanissimo ma già di fama internazionale, Vhils. A seguire i lavori è stato Stefano Antonelli, sociologo, curatore con Francesca Mezzano e tra i fondatori della 999contemporany; a finanziarla, invece, (è costata 80mila euro), la Fondazione Terzo Pilastro.

«Quando con Vhils», racconta Antonelli, «a fine novembre siamo andati al porto di Catania per perlustrare la zona, era appena arrivata una nave con 200 migranti a bordo. Abbiamo capito che quello era il posto giusto per realizzare l’opera che guardasse verso il mare e che, a sua volta, dal mare fosse guardata».

Il lavoro dell’artista è stato inaugurato la mattina del 18 novembre scorso. E nello stesso pomeriggio c’è anche stata un’altra inaugurazione. «Ho capito», spiega Antonelli, «che era necessario spiegare alle persone cosa stavamo facendo. Con il patrocinio del comune di Catania abbiamo organizzato anche una mostra, Codici Sorgenti, a palazzo Platamone con 108 opere di street artist e writer, provenienti da collezioni private, realizzate tra il 1982 e il 2015». La mostra che chiuderà il prossimo 18 gennaio e poi sarà riproposta in altre città europee e non solo, è stata visitata già da oltre tremila persone… Questo sabato e domenica Antonelli condurrà tre visite guidate al giorno gratuite. I gruppi saranno di max 30 persone e per partecipare basterà semplicemente inviare una mail a info@999contemporary.com Durante l’intero fine settimana inoltre dipingeranno dal vivo nell’area del cortile di Palazzo Platamone tre tra i migliori talenti catanesi.


Che cos’è la Street Art oggi?
È una modalità di fare arte. Io non la definirei neanche “arte pubblica”. Ma è una visione contemporanea delle nuove generazioni delle pratiche artistiche. Mi piace definirla come “arte urbana”.

Come nasce l’opera realizzata al porto di Catania da Vhils?
Mi piaceva l’idea che a parlare fosse un giovane. Lui è un artista affermato anche se ha solo 27 anni. Il soggetto è un contadino che Vhils stesso ha fotografato in una campagna siciliana; però, metaforicamente rappresenta tutti noi.

Perché è rivolto verso il mare?
Quando insieme all’artista siamo andati al porto come possibile location per realizzare l’opera, era appena arrivata una nave con 200 migranti. Era una situazione surreale. Quello era il posto giusto.

Insieme all’opera, anche la mostra “Codici Sorgenti”… perché questa scelta?
Volevamo raccontare il fenomeno della street art. Con l’appoggio del comune di Catania a Palazzo Platamone, del 600, abbiamo organizzato una mostra con 108 opere realizzate tra il 1982 al 2015.

Come nasce il nome “Codici Sorgenti”?
Il codice sorgente è il cuore informatico del programma base. Tutti questi artisti stanno creando nuovi codici semantici e formali del contemporaneo; hanno fondato un modo vero e proprio per esprimersi e meglio di chiunque altro nel settore dell’arte hanno imparato a sfruttare internet.

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