Volontariato

Rutelli alla Tavola della pace: non si sono motivi per intervenire in Iraq

Al seminario della Tavola della pace il leader della Margherita dice che un’estensione del conflitto al momento non è giustificata. Lotti alle associazioni: “Diciamo di “No” fin da ora”.

di Barbara Fabiani

Durante il seminario nazionale della Tavola della pace, ad una platea disponibile all?ascolto ma non molto a farsi raggirare da slalom semantici, l?on. Francesco Rutelli ha giustificato con una sorta di ?necessità istituzionale? la sua scelta (da ex obiettore di coscienza) di votare in Parlamento l?intervento armato in Afghanistan.
Incalzato dall?uditorio ha dovuto poi rispondere alla domanda fondamentale della giornata, quella sull?estensione del conflitto in Iraq e in Somalia: ?La mia posizione è la stessa dichiarata dai Quindici: non ci sono motivazioni valide per un?estensione del conflitto?, ha detto Rutelli, suscitando mormorii nell?uditorio al quale la formula ?motivazioni valide? non è sembrata sufficientemente inequivocabile.
Rutelli ha proposto una più stretta collaborazione tra l’Ulivo e movimento pacifista per un ?agenda da costruire insieme?. E su questa proposta c?è chi sollevato la questione se non si trattasse dell?ennesimo tentativo di integrazione subalterna ad una agenda politica che non è quella del movimento pacifista.
?Ma il dibattito con la politica va tenuto aperto?, ha più volte incoraggiato Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, paventando forse una deriva isolazionista del pacifismo rispetto alla politica. ?Per quanto le opinioni siano diverse, è necessari discuterne con tutti. Guai a chiudere le porte del confronto.?

?Per quanto riguarda l?estensione del conflitto le associazioni pacifiste questa volta devono agire in maniera preventiva?, ha sottolineato poi Lotti. ?Dobbiamo avviare subito con delle campagne che dicano di ?No? fin da ora, e non aspettare che si concretizzi il peggio?.

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