Famiglia
Yokohama: la posizione delle ong italiane
Yokohama: no allo sfruttamento sessuale dei minori, ma bisogna combattere la povert
di Redazione
Il secondo ?Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali?, che si tiene a Yokohama dal 17 al 20 dicembre 2001 (sono attese oltre 600 organizzazioni non governative), vede le organizzazioni non governative (Ong) italiane partecipare in modo organizzato e coordinato: non solo e non tanto con una delegazione unitaria, ma con un lavoro alle spalle, che ha coinvolto molte Ong e che ha visto importanti momenti collettivi intorno al Forum del Terzo settore (e il suo Gruppo Infanzia) ed al tavolo di coordinamento PIDIDA? (Per i Diritti dell?Infanzia e dell?Adolescenza).
Nell?attività concreta delle Ong sul territorio la tematica dell?infanzia è sempre stata presente, come questione multisettoriale che ruota intorno alla povertà: è questa che lascia i minori indifesi di fronte a innumerevoli forme di sfruttamento, di cui quello sessuale è forse il più abietto. E le società violente sono prima di tutto società povere.
La forza delle Ong nella tutela e nella promozione dei diritti dell?infanzia è nella loro capacità di sperimentazione concreta nella progettualità: se non ci fossero state le Ong con i loro progetti nelle infernali periferie delle metropoli latinoamericane, africane e asiatiche, i bambini di strada sarebbero stati forse ignorati per molti anni ancora, o si sarebbe continuato a rinchiuderli in istituti-carcere, anziché cercare con loro la strada di un riscatto. Bisogna puntare sul protagonismo infantile, sulla fiducia nella capacità dei bambini di trovare soluzioni, bisogna credere veramente che non sono un problema, ma una risorsa, persone capaci di costruire il futuro, e agire di conseguenza.
A Yokohama le Ong italiane vanno a portare queste idee e questi contenuti, cercando tutte le possibili alleanze: con i governi, con le organizzazioni internazionali, e soprattutto con le Ong del Sud del mondo, in prima linea in questa battaglia. L?obiettivo è arrivare ad un manifesto comune, con impegni precisi, sottoscritto dai soggetti interessati.
Oltre alla lotta alla povertà e al protagonismo infantile, il manifesto, o qualunque altro strumento uscirà da Yokohama, dovrà prevedere l?impegno ad una strategia di comunicazione efficace, ma non sensazionalista e meccanismi precisi che prevedano espressamente e sempre la protezione delle vittime dello sfruttamento sessuale ed evitino qualunque iniziativa che possa risultare persecutoria nei loro confronti, anziché verso i tristi figuri che costituiscono il settore ?domanda? di questo mercato, tra i più globalizzati.
Nota di background
Nell?ambito della cooperazione internazionale del nostro paese, la scarsezza di risorse complessive e alcuni problemi di funzionamento (tra i quali le difficoltà della cooperazione bilaterale, compreso il settore non governativo) inficiano la piena realizzazione degli indirizzi delle attività di cooperazione in questa direzione, comunque ben identificata nel documento Linee guida della cooperazione italiana sulla tematica minorile del 1998. Maggiori fondi per la cooperazione e strumenti legislativi più aggiornati e più rapidi potrebbero migliorare il contributo anche del nostro paese. Sono comunque in corso importanti programmi di cooperazione sia governativi, sia promossi da numerose Ong che, a partire dagli anni ?80 e con sempre maggiore sistematicità in anni più recenti, hanno proposto schemi di intervento innovativi nel settore dell?infanzia e dell?adolescenza cosiddetta ?a rischio?, spesso affrontando anche situazioni di disagio estremo. Attraverso il Forum del Terzo settore (e il suo Gruppo Infanzia) ed il tavolo di coordinamento PIDIDA? (Per i Diritti dell?Infanzia e dell?Adolescenza), il mondo associativo italiano sta proponendo linee di azione importanti in questo ambito. Molti Comuni italiani ed alcune Regioni hanno messo a disposizione della società civile altri interessanti luoghi di incontro e di dibattito, ai quali le associazioni e le Ong accedono con attenzione, anche a livello locale, perché anche in questo caso il dialogo civile è imprescindibile. La cooperazione decentrata va incoraggiata in questa direzione.
L?Unione Europea ha avviato importanti iniziative relativamente alle politiche sociali/interne ai paesi membri (programma DAPHNE, aperto alla partecipazione della società civile), mentre nelle relazioni esterne devono essere incoraggiati i primi accenni al settore infanzia/adolescenza nell?ambito della importante programmazione sui diritti umani. La linea di tendenza della cooperazione va incoraggiata e provvista di mezzi per svilupparsi (politiche, progetti, programmi, risorse finanziarie): collegamento di questo fenomeno alla lotta alla povertà; identificazione del diritto all?infanzia ed all?adolescenza; sostegno ? economico, culturale, morale ? al nucleo di base della società, la famiglia, e alle persone che la compongono, in particolare quelle più svantaggiate (donne e bambini).