Mondo
Vittime del terrorismo, la bandiera non la scelga Facebook
Una nuova petizione su change.org per dare agli utenti la possibilità di personalizzare l’immagine profilo di Facebook non solo con la bandiera francese ma anche con le bandiere di altri Stati per ricordare le vittime del terrorismo senza discriminazione razziale…
di Anna Spena
«Oggi vorrei chiedere a Facebook», ha scritto Cristina Ghanem, una ragazza italiana in stage alle Nazioni Unite di New York con l'Unione Europa «di darci la possibilità di ricordare tutte le vittime del terrorismo, senza alcuna discriminazione razziale, etnica o culturale». Nella petizione lanciata su Change.org Cristina ha chiesto di rendere disponibile lo strumento per cambiare la foto profilo a sostegno di tutte le vittime del terrorismo non utilizzando solo la bandiera francese…
«Siamo di fronte al rischio di categorizzare vittime musulmane del terrorismo come vittime di seconda classe», si legge nella petizione. «Se ci si dimentica che siriani e iracheni hanno sofferto per mano di Isis, proprio come le vittime di Parigi, si soccombere alla retorica sostenendo che tutti i rifugiati sono una minaccia. Così si chiuderanno ancora una volta i nostri confini a coloro che, proprio come i parigini due giorni fa, hanno vissuto nella paura. Si volteranno le spalle ad altri innocenti che, proprio come noi, stanno combattendo la loro battaglia contro il terrorismo».
Il nuovo strumento promosso dalla piattaforma social più usata a livello internazionale, serve a promuovere la solidarietà tra tutti gli essere umani in tempo di lutto. L’idea dietro questa invenzione è ammirevole, ma «la decisione presa da Facebook», continua Cristina Ghanem, «di selezionare durante quali tragedie agli utenti sarà permesso di dimostrare il proprio sostegno è offensivo e discriminatorio».
Sostanzialmente Cristina, con la sua petizione, chiede a Facebook l'opzione per commemorare tutte le vittime del terrorismo.
«Se l'obiettivo è quello di mostrare l'unità e la solidarietà tra i popoli del mondo, abbiamo fallito. Facebook non ci permette di supportare siriani, libanesi, kenioti, nigeriani, iracheni e molte altre vittime di Isis e altri gruppi terroristici».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.