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Bombe Cluster: da Washington con amore

Christopher Reilly editorialista di yellowtimes.org ripercorre un articolo del Times commentando per il pubblico americano un dramma conosciuto: le mine inesplose

di Redazione

Chiedetelo a qualsiasi afgano e ve lo dirà: le bombe statunitensi saranno pure amanti della libertà, ma non avendo la capacità di distinguere fra un terrorista e un contadino hanno ucciso finora qualche migliaia di civili. All?inizio della settimana sotto i bombardamenti di Tora Bora ci sono stati fra gli abitanti dei piccoli villaggi fra 200 e 300 morti. Oggi hanno subito un trattamento simile tre soldati degli Stati Uniti, uccisi da una bomba vagante caduta da un B-52. Una delle ragioni di queste morti è l?uso delle cosidette bombe a frammentazione o a grappolo (cluster bombs), un?arma decisamente non molto furba ma in grado di colpire a lungo raggio.

Una bomba a frammentazione misura circa 3 metri di lunghezza e viene lasciata cadere dall?alto. Prima di arrivare a terra esplode in aria seminando circa duecento ?bombette? su un area equivalente a più campi da football. Secondo Simon Jenkins del quotidiano londinese The Times, il modello di produzione americana BLU97 libera esattamente 202 piccole bombe in un rettangolo di 450 per 200 metri. Detta in termini ufficiali, “invia dei frammenti ad alta velocità su un piano orizzontale di grande superficie.” Ogni bombetta farcita di esplosivi e munizioni è in grado di distruggere indistintamente armamenti, persone e cose. Ovvero, continua Jenkins, “è disegnata per distruggere qualsiasi cosa si trovi in un raggio di 30 metri.”
The Times informava ieri che “un funzionario del Dipartamento della Difesa degli Stati Uniti ha confermato che i bombardieri hanno lanciato bombe a frammentazione” del tipo CBU-87/B. Questo modello di bomba a grappolo contiene “202 sottobombe BLU-97 di colore giallo brillante” le quali, secondo la descrizione tecnica, “combinano gli effetti delle munizioni per l?attacco ad obiettivi morbidi con la capacità detonante tipica delle bombe.” Sono “efficaci contro il materiale e il personale militare e si dividono ulteriormente in circa 300 frammenti preformati atti a colpire bersagli quali l?armamento leggero e gli esseri umani.”
La cosa curiosa è che adesso discutiamo circa l?opportunità di impiegare questo tipo di arma in Afghanistan a causa del loro “tasso di stupidità”.
Le CBU-87/B sono affette da un “tasso di stupidità” del 5%. Questo significa che 10 delle circa 200 bombette rimangono inesplose. A fare che? Ad aspettare che qualcuno le tocchi e le faccia brillare, e nel caso sono pronte a “massacrare qualsiasi cosa si trovi nel raggio di 30 metri.”

Essendo di un bel giallo brillante, le micidiali bombette disegnate per distruggere i blindati attirano la curiosità naturale dei bambini, con le conseguenze che possiamo immaginare. Sostanzialmente queste bombe seminano mine non visibili ad occhio nudo che rimangono sepolte a qualche centimetro di profondità in attesa del primo malcapitato. Nel 1997, quando l?accordo di Ottawa sulle mine antiuomo prese in esame le bombe a grappolo, attribuì loro addirittura una percentuale di stupidità del 10%. Per alcuni esperti è due o tre volte più alta. Facendo una media, ogni bomba a frammentazione crea all?incirca venti mine.

Se conosciamo così bene gli effetti di questo tipo di armamento è perché gli Stati Uniti ne hanno fatto uso di recente in Kosovo, dove sempre secondo l?articolo di The Times le bombette inesplose sono ancora responsabili di una morte civile alla settimana. Le loro antenate rimaste da oltre trent?anni sulla strada di Ho Chi Minh nel Laos uccidono tutt?ora 1 civile al mese. “Nel solo Kosovo,” dice Jenkins, “la NATO ha lasciato circa 35.000 bombette inesplose la cui posizione esatta non è stata registrata.” Non averle registrate significa che non sappiamo con certezza dove siano. Di solito i campi minati vengono mappati allo scopo di facilitare l?eliminazione delle mine quando la guerra finisce. Dopo tutto, le mine vengono adoperate per scongiurare una minaccia, non per continuare a uccidere civili innocenti per gli anni a venire. Ma “per definizione, non siamo in grado di conoscere la posizione delle mine e dei frammenti lanciati dall?alto.”
Le bombe a frammentazione finiscono per porre più problemi alla popolazione civile che al nemico. Gli sminatori dell?ONU che oggi lavorano in Afghanistan non sono stati ancora addestrati per manipolare questo nuovo tipo di oggetto e continuano a bonificare il terreno dal materiale lanciato é dai sovietici é dalla terribile guerra civile degli anni novanta, un vero arsenale invisibile che secondoThe Times colpisce fra 40 e 100 persone ogni settimana. Per il momento non sanno come muoversi. Stephani Bunker, una portavoce dell?ONU, racconta: “Era andato a vedere cosa fosse quell?oggetto. Gli bastò toccarlo per saltare in aria.” Adesso l?ONU prevede di ritirare i suoi 4000 sminatori afgani per addestrarli alle nuove tecniche. Poiché a questo tipo di materiale basta un leggero contatto o addirittura la prossimità per esplodere, occorre utilizzare dei metodi per farle brillare ‘da sole’ o con cariche molto piccole. Dopo che i 4.000 uomini impegnati nella bonifica avranno lasciato l?Afghanistan disseminato di mine inesplose vecchie e nuove, la sicurezza generale della popolazione civile senza dubbio peggiorerà.

Inoltre, come spesso capita ai missili Cruise e persino alle “bombe intelligenti”, anche le bombe a grappolo mancano il bersaglio. Sempre secondo il quotidiano inglese, il 22 ottobre 9 contadini sono stati colpiti da bombe cadute “per errore” a distanze da 500 metri e 2,5 chilometri dal bersaglio programmato.

Traduzione di Delia Tasso

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Articolo originale: Cluster Bombs – From Washington with Love

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