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Oxfam: altroché sviluppo, in Africa l’UE pensa solo alla sicurezza

A due settimane dal Summit che riunirà a Malta i leader europei ed africani per discutere di migrazioni, Oxfam denuncia le conclusioni raggiunte ieri dal Consiglio Ue degli Affari esteri (Sviluppo). “Il Fondo fiduciario europeo per l’Africa a favore di una risoluzione delle cause strutturali della migrazione irregolare rischia di essere snaturato, privilegiando i fili spinati anziché le scuole e gli ospedali”.

di Joshua Massarenti

E’ a dir poco grande la delusione espressa dalle Ong all’indomani del Consiglio degli Affari esteri che si è tenuto a Lussemburgo e in cui si è discusso del legame tra migrazioni e sviluppo. Al centro della polemica è l’utilizzo che l’UE intende fare del Fondo fiduciario europeo per la stabilità e per la risoluzione delle cause strutturali della migrazione irregolare e l’aiuto agli sfollati in Africa.

In settembre, la Commissione europea aveva adottato un pacchetto complessivo di proposte volte ad aiutare gli Stati membri dell'UE e i paesi limitrofi ad affrontare la crisi dei rifugiati e le ragioni profonde che spingono a cercar rifugio in Europa. Con una dotazione pari a 1,8 miliardi di euro, il Fondo fiduciario per l’Africa intende affrontare le cause profonde dei flussi di migrazione irregolare nelle regioni del Sahel, del Lago Ciad, del Corno d'Africa e dell'Africa settentrionale, sostenendo queste regioni nello sviluppare maggiori opportunità socioeconomiche e migliori politiche di gestione della migrazione.

Ieri, l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha ricordato che “la cooperazione allo sviluppo è parte integrante dell’appproccio globale dell’UE sulle migrazioni. Durante questo consiglio Affari esteri, che precede il Summit di La Valletta, abbiamo avuto una discussione molto approfondita sul modo con cui possiamo aiutare a gestire i rifugiati, gli sfollati e, più in generale, i flussi migratori, prendendo atto che i nostri partner africani sono in prima linea nell’affrontare sfide che ci accomunano”. Ma le parole espresse dalla Mogherini non hanno convinto le ONG, che accusano i ministri europei per lo sviluppo di poca chiarezza sull’uso che verrà fatto del Fondo fiduciario. “Nessuna conferma è infatti giunta dai Ministri dello sviluppo Ue che il Fondo sarà effettivamente usato per progetti di sviluppo, invece che per la sicurezza delle frontiere e per il contenimento della mobilità delle persone”, sostiene Oxfam Italia.

“L’Unione europea confonde gli obiettivi della cooperazione allo sviluppo che hanno come scopo l’aiuto alle persone costrette a lasciare la propria casa, con quelli della cooperazione di sicurezza che invece servono a impedire a quelle stesse persone di entrare in Europa”, afferma la direttrice delle Campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti.

"In altre parole, l'Ue rischia di dare priorità al controllo delle frontiere e alla sicurezza piuttosto che alla salvezza di persone che si trovano in grave stato di bisogno”, prosegue Bacciotti. “Da subito serve che l’Europa si impegni a utilizzare il Fondo per lo scopo con cui è nato: sradicare la povertà, costruire scuole, cliniche e non muri di filo spinato e checkpoint”.

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