Formazione

852 appartamenti e 600 mq. di servizi. Lungo la via Emilia si pensa in grande

A Parma

di Redazione

Sette aree di trasformazione urbana, 63mila metri quadri di superficie, 1.400 metri quadri di servizi locali e urbani e 600 di servizi integrativi all’abitare e, soprattutto, 852 alloggi. Sono i numeri di Parma Social Housing, il primo progetto cofinanziato dal Sif – Sistema Integrato dei Fondi previsto dal Piano Casa nazionale e uno dei più grandi interventi di edilizia sociale privata in Italia.
Il progetto, promosso dal Comune con la consulenza di Finabita spa e della Fondazione Housing Sociale, sarà realizzato da un’associazione temporanea di imprese composta da società di costruzione e da cooperative di abitazione locali (Parma Social House scarl). Degli 852 appartamenti, 265 saranno affittati a canone sostenibile e 182 saranno dati in locazione con previsione di riscatto all’ottavo anno. I restanti 405 alloggi saranno invece venduti a prezzo convenzionato. La cifra fissata, circa 1.850 euro a metro quadro, è inferiore ai prezzi di mercato. «Siamo convinti che l’housing sociale presenti un’ottima sostenibilità economica, un buon equilibrio tra costi e benefici oltre ad una diversificazione delle risposte alle necessità delle persone», commenta Giuseppe Pellacini, assessore alle Politiche abitative. Ricca la provvista finanziaria del progetto. Fondo Investimenti per l’Abitare, il fondo realizzato dalla Cassa Depositi e Prestiti insieme ad Abi e Acri, ha sottoscritto fino a 25 milioni di euro di quote del fondo immobiliare chiuso Polaris Parma Social House (lo strumento attraverso cui verrà attuata l’iniziativa emiliana). Gli altri sottoscrittori sono il Comune che, oltre a cedere il diritto di superficie delle sette aree, ha messo sul piatto 15 milioni di euro; la Fondazione Cariparma (10 milioni), Parma Social House scarl (5 milioni) e Coopfond di Legacoop (1,5 milioni). La gestione delle case sarà affidata a un gestore sociale. Prevista una particolare attenzione per i soggetti a rischio. «Il 25% degli alloggi sarà a disposizione di chi ha perso i requisiti per restare in alloggi di edilizia residenziale pubblica e di altre categorie sulla base dell’emergenza del momento», precisa Pellacini.


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