L’Italia è da sempre un territorio ad altissima vulnerabilità sismica. È stato stimato che negli ultimi 2.500 anni i terremoti di media e forte intensità siano stati circa 30mila e di questi almeno 2mila siano stati d’intensità tale da potersi definire disastrosi. Si stima inoltre che dall’inizio del 900 il nostro Paese abbia avuto oltre 120mila morti dovuti ad eventi sismici (80mila nel solo terremoto di Messina del 1908): 300 vittime nel 1968 nel Belice, 970 nel 1976 in Friuli, 2750 in Irpinia nel 1980, giusto per citare gli eventi noti a tutti.
Secondo la Protezione civile in Italia sono 80mila gli edifici pubblici «vulnerabili». Oltre questi vanno considerate le infrastrutture quali strade, ferrovie, ponti presenti nelle aree a rischio sismico. Tra gli edifici pubblici le scuole costituiscono l’aspetto più critico visto che sono 22mila quelle presenti nelle zone a rischio di cui ben 16mila nelle aree ad alto rischio. Sempre la protezione civile ha stimato che ben 9mila di queste scuole sarebbero prive di criteri antisismici. Sempre la protezione civile calcola che gli ospedali non a norma sotto il profilo sismico siano 500.
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