Leggo da un’agenzia che sono circa un centinaio, ormai, gli aderenti all’Osservatorio Parlamentare Accessibilità e Fruibilità (OPAF), promosso dalla senatrice Dorina Bianchi, membro della commissione Igiene e sanità del Senato. E in occasione del battesimo dell’iniziativa sono pervenuti anche i saluti dei presidenti di Camera e Senato. “Non sarà solo un osservatorio sulle disabilità”, ha spiegato la senatrice nella conferenza stampa di presentazione dell’incontro. “Saremo vicini – afferma la senatrice Bianchi – anche a tutti quelli che sono colpiti da inabilità temporanee: penso agli anziani, alle madri con bambini in carrozzina, a tutti coloro che si trovano impossibilitati a svolgere le più normali attività del quotidiano”.
Interessante e lodevole la buona volontà, e anche la buona fede. Però: questo significa che tutti gli altri deputati e senatori, a parte il centinaio di ruspe parlamentari contro le barriere, sono a favore degli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità una vita normale? 100 contro le barriere e 800 indifferenti o a favore? Temo di sì.
E’ come quando le amministrazioni locali dichiarano di aver destinato una percentuale, spesso inferiore al dieci per cento, delle spese per la mobilità, al superamento delle barriere. Vuol dire che il novanta per cento degli investimenti non tiene conto dell’accessibilità per tutti.
Voglio dire: è un po’ ridicolo che nel 2008 si crei addirittura una specie di cenacolo parlamentare colto e politicamente corretto. Ma pensate piuttosto ad applicare davvero le leggi che ci sono da decenni! Pensate a ratificare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che poi le cose forse cambieranno davvero…
Lo ammetto, il caldo mi crea una crescente irritazione. Forse non solo sono un giornalista disabile, ma anche un giornalista insofferente. Attendo solidarietà o critiche. Possibilmente bipartisan…
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