Non profit

8 per mille alla Chiesa Cattolica, gli italiani destinano 16 milioni in più

Resi noti dal cardinale Bagnasco i dati relativi all'anno scorso, da cui si evince un leggero aumento dei fondi (oltre 1 miliardo) e delle firme. Il 39% del contributo va ad esigenze di pastorale, 270 milioni a interventi caritativi, 350 al sostentamento del clero

di Gabriella Meroni

Oltre 16,3 milioni in più per l’8 per mille alla Chiesa Cattolica nel 2015. Aumentano le firme degli italiani a favore della Chiesa, ma visto che diminuisce il gettito Irpef su cui è calcolato l’8 per mille, la crescita è inferiore a quanto ci si potesse attendere. È quanto si ricava dal comunicato finale a conclusione della 69ª assemblea generale della Conferenza episcopale italiana relativo al gettito dll’8 per mille, che, come comunicato dal Ministero dell’economia e delle finanze, ammonta per il 2016 a 1.018.842.766,06 di euro, risultato della somma di 1.011.841.026,43 per il 2016 appunto, e del conguaglio riferito all’anno 2013 pari a euro 7.001.739,63. Nel complesso quindi i contribuenti italiani hanno assegnato alla Chiesa, nelle dichiarazioni dei redditi compilate nel 2015, oltre 16,3 milioni di euro (precisamente 16.379.026) in più rispetto all’anno precedente. “Le firme sono aumentate, mentre è calato il gettito Irpef su cui si calcola il contributo”, ha spiegato il cardinale Angelo Bagnasco durante la conferenza stampa conclusiva dell’assise generale.

Quanto all’utilizzo delle somme raccolte, che rappresentano oltre l’80% delle scelte degli italiani, si apprende che 398,8 milioni di euro, pari a circa il 39% del totale, verrano impiegati per esigenze di culto e pastorale (in calo rispetto al 2015), a interventi caritativi andranno 270 milioni (5 in più dell’anno precedente), al sostentamento del clero 350 milioni (23 in più dell’anno precedente). In Italia, ha commentato il cardinale, “abbiamo 700 cantieri aperti per il culto e la pastorale. I fondi per il sostentamento del clero sono una cifra che oscilla, di anno in anno, a seconda del numero dei sacerdoti. Sono inoltre una cifra che permette di avere un clero totalmente disponibile, con retribuzioni in tre fasce diverse che vanno dagli 800 a un massimo di 1.300 euro mensili”.

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