Cultura

7 note 7 colori 7 fratelli

In Francia sono popolarissimi. Vengono dalla periferia di Tolosa, tre sono algerini e musulmani. Gli altri invece transalpini (di Matteo Cioffi).

di Redazione

2 sono fratelli: Mustapha e Hakim Amokrane. Gli altri non lo sono, ma è come se lo fossero: Magyd Cherfi, algerino come i primi due, e poi Joel Saurin, Pascal Cabro, Remi Sanchez e Vincent Sauvage che sono, invece, tutti francesi. Insieme compongono uno dei gruppi più anomali e di maggior successo della musica giovane europea, gli Zebda. In Francia sono un fenomeno di culto. Ma prima di sbarcare il lunario, gli Zebda hanno fatto una lunga gavetta, cominciata quindici anni fa nella periferia nord di Tolosa. Concerti senza sosta in minuscoli bar e nei grigi cortili delle case popolari. Finalmente, nel 1992 qualcuno si accorge di loro: la casa discografica Polygram gli offre un contratto. Ma il gruppo fatica a farsi conoscere al di fuori della propria città natale. La svolta nel 1999, con il singolo Tomber la chemise, contenuto nell?album Essence Ordinaire. Da questo momento il nome della band è sulla bocca di tutti. Approfittando della notorietà, gli Zebda decidono di realizzare il sogno rincorso da sempre: fondare a Tolosa, città ad alto tasso di immigrazione e regno delle società aerospaziali (Airbus, Matra), un movimento politico per difendere i diritti degli immigrati di origine araba. Nel 2000 nasce, quindi, la lista civica Motivé-e-s che si candida alle elezioni municipali, ottenendo un incredibile risultato elettorale (13% dei voti) che non le permette di concorrere al ballottaggio finale per la carica di sindaco, ma che consente a quattro suoi candidati di sedere oggi in consiglio comunale. Vita Perché nasce la lista Motivé-e-s? E chi vi ha aderito? Mustapha La lista è la conseguenza della nostra frustrazione. Eravamo stufi di sentire i politici fare grosse promesse per poi non mantenerle. Abbiamo quindi chiesto a dei nostri amici, aderenti a movimenti culturali e di volontariato, se se la sentivano di candidarsi e di lottare contro la giunta di destra di Tolosa, con cui siamo sempre stati in aperto conflitto. Alla fine, la lista contava 69 nomi, nessuno dei quali aveva mai avuto un?esperienza diretta in politica. Alla fine, quattro di loro sono stati eletti. Vita Come avete finanziato questo progetto ?politico?? Magyd Bisogna subito precisare che la lista si è presentata alle elezioni senza nessun appoggio dei partiti e si è completamente autofinanziata. Non abbiamo mai voluto essere un partito politico, nel vero senso del termine. Ci siamo sempre definiti un movimento di cittadini che ha trovato nelle nostre canzoni il suo manifesto. I soldi per la campagna elettorale sono stati raccolti con i nostri concerti e in incontri pubblici durante i quali mettevamo in vendita degli oggetti d?arte. Abbiamo anche raccolto fondi dalla vendita dell?album Motivé-e-s. Vita Su cosa verteva il programma della vostra lista? Hakim In realtà, non avevamo un vero e proprio programma di base. Abbiamo creato delle commissioni, ognuna focalizzata su una particolare questione, come per esempio i diritti dei sans papier (immigrati clandestini) e delle donne o la doppia pena. Ci siamo detti: il programma nascerà gradualmente, solo discutendo con la gente e tentando di capire i loro problemi saremo in grado di stilare delle proposte. Vita Tolosa è una città divisa in due: da una parte la ricca borghesia industriale, dall?altra le classi povere dei quartieri degradati. In questo contesto, dove avete raccolto più voti? Remi Paradossalmente abbiamo ottenuto la maggioranza dei consensi nelle fasce economicamente più agiate. La gente di queste zone è stata attirata dalle nostre idee semplici e artigianali. Ci hanno visto come un?alternativa possibile all?ipocrisia dei soliti politici. Mustapha Le persone che si sono potute permettere di studiare hanno una cultura critica a livello politico e hanno capito che i problemi di natura sociale si risolvono anche con la solidarietà. Il discorso è diverso in periferia, dove la gente ha perso fiducia nelle istituzioni. Si sente abbandonata a se stessa. Il nostro compito è, quindi, quello di avviare un dialogo costruttivo con queste persone. Fargli capire che la politica non è solo un affare personale. In questo contesto, la lista Motivè-e-s si è impegnata a finanziare iniziative culturali e pedagogiche anche nelle zone povere di Tolosa. Vita La politica è presente in ogni vostro album. Le bruit et l?odeur nasce da una dichiarazione del 95 di Jacques Chirac critica verso i disoccupati stranieri. Avete ricucito lo strappo con l?attuale presidente della Repubblica francese? Hakim Le persone fortunatamente cambiano anche in meglio. I rapporti tra noi e lui sono decisamente migliorati. Il no incondizionato di Chirac alla guerra è stato un messaggio importante per le comunità arabe, dimostrando che esiste un?alternativa, seppur minima, all?egemonia americana. Non dimentichiamo, poi, che grazie a Chirac si è interrotta la corsa di Jean Marie Le Pen verso l?Eliseo. Vita Le ultime presidenziali hanno decretato il fallimento della sinistra. Come giudicate questo tracollo? Mustapha Noi, in quanto figli di immigrati, ci siamo sentiti traditi dalla politica di governo di Lionel Jospin che ha ignorato alcune questioni spinose, tra cui quella dei sans papier. La gauche è stata incapace di cogliere i problemi reali degli immigrati. Per questo, lo straniero arabo continua a essere un beurre, ovvero un cittadino di serie B cui è precluso un futuro migliore. di Matteo Cioffi


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA