Politica
6mila scuole aperte il pomeriggio: dal Miur un bando da 240 milioni
Il Ministero pubblica un nuovo bando per l'apertura pomeridiana e nel week end di 6mila scuole, cioè 7 su dieci: metà delle 240 ore aggiuntive saranno dedicate allo sport e al rafforzamento delle competenze di base, il resto ad arte, musica, teatro... «Questa è la nostra risposta alla dispersione scolastica, un piano nazionale per organico, senza più fondi distribuiti a pioggia su micro-progetti non monitorabili», afferma il ministro Giannini
“Scuola al Centro”, atto secondo. Come promesso, dopo la partenza estiva in 400 scuole di Milano, Roma, Napoli e Palermo, si estende a tutta Italia l’iniziativa voluta dal ministro Stefania Giannini per contrastare la dispersione scolastica e realizzare percorsi di inclusione sociale: «la scuola non può e non deve lasciare soli i ragazzi. La sua attività non è solo insegnare, ma essere punto di riferimento della comunità», aveva spiegato il ministro a fine luglio, in visita all’istituto comprensivo Ilaria Alpi di Milano, quartiere Barona. «Al centro significa aperta, capace di rispondere alle esigenze della comunità che sta fuori… Noi diamo l’opportunità di sentire la scuola per quello che è, la propria casa».
E poiché «il valore di queste esperienze è la contonuità», ecco che il Miur rilancia. Saranno 6mila – il 72,4% degli istituti d’Italia – le scuole che resteranno aperte il pomeriggio per attività educative extracurricolari – sport, teatro, lingue straniere, musica, arte, competenze digitali – con un investimento da parte del Ministero di 240 milioni di euro. Se vorranno, avranno 40mila euro di dotazione ciascuna. Duecentoquaranta ore in più all’anno per ogni scuola, dove i ragazzi possano trovare stimoli e proposte di qualità, un’occasione per crescere insieme, in alcune realtà la sola alternative alla strada. È un nuovo modello di scuola, nato dal basso, che si sta affermando. «La Scuola al Centro è il cuore del nostro piano contro la dispersione scolastica. I dati ci dicono che la situazione sta migliorando, il tasso di dispersione medio nazionale è passato dal 20,8% del 2006 al 14,7% del 2015», spiega ancora il ministro Giannini, «ma dobbiamo ancora lavorare molto, soprattutto nelle aree dove c'è maggiore disagio sociale. Questa è la nostra risposta: un piano nazionale per una iniziativa organica, senza più fondi distribuiti a pioggia su micro-progetti non monitorabili come avveniva in passato».
Il bando da 240 milioni di euro (qui il link), finanziato dal Fondo sociale europeo nell'ambito del PON 2014-2020 "Per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”, è partito ieri e scadrà il 31 ottobre. Le scuole dovranno garantire almeno 60 ore aggiuntive di potenziamento delle competenze di base (tra cui la lingua italiana) e almeno 60 ore extra di sport ed educazione motoria. L’altra metà delle 240 ore dovranno articolarsi in quattro moduli da 30 ore ciascuno, liberamente scelti dalle scuole in coerenza con il Piano dell'offerta formativa: potranno riguardare il rafforzamento della lingua straniera, le competenze digitali, l'orientamento post-scolastico, la musica e il canto, l'arte, la scrittura creativa, il teatro, i laboratori artigianali per la valorizzazione delle vocazioni territoriali, l'educazione alla legalità e la cura dei beni comuni, la cittadinanza italiana ed europea, i percorsi formativi di inclusione che prevedano il coinvolgimento dei genitori.
Foto Miur/Flickr
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