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62mila euro per i rifugiati con le opere di Miró

Il nipote del pittore e scultore catalano ha messo all'asta da Christie's 28 opere per raccogliere fondi da devolvere alla Croce Rossa. «Mi considero come l'esecutore delle sue volontà e aspiro a fare ciò che lui stesso avrebbe fatto se fosse stato ancora vivo», ha dichiarto Joan Punyet Miró

di Antonietta Nembri

62mila euro a favore dei rifugiati. Tanto ha raccolto l’asta organizzata da Christie’s di alcune opere di Joan Miró messe all’asta dal nipote Joan Punyet Miró. La somma raccolta sarà interamente devoluta alla Croce Rossa internazionale che la dovrà dedicare ai rifugiati. «Mi considero come l’esecutore delle sue volontà e aspiro a fare ciò che lui stesso avrebbe fatto se fosse stato vivo oggi». Ed è stata questa la spinta che ha mosso il nipote del pittore e sculture catalano a mettere all’asta, giovedì 19 maggio, 28 quadri del nonno.

Miró del resto, partigiano repubblicano durante la guerra di Spagna, fu costretto all’esilio in Francia. «Ha attraversato diverse prove durante la sua vita, ha conosciuto la fame, l’esilio durante la guerra civile, la seconda guerra mondiale, ha conosciuto la desolazione dei campi per i rifugiati» ha spiegato il nipote a l’Afp e, continua un articolo su Le Monde «ha sempre voluto aiutare le persone svantaggiate, i rifugiati e gli esiliati». E in un momento in cui sono oltre 4,8 milioni i siriani fuggiti dal Paese, «se fosse ancora vivo, penserebbe che ciò che sta succedendo oggi in Siria potrebbe arrivare domani in Spagna», ha dichiarato il nipote in un virgolettato su lexpress.fr.

Anche la scelta di Joan Punyet Miró di destinare i fondi alla Croce Rossa non è un caso, dal momento che il pittore, scomparso nel 1993 all’età di 90 anni, era particolarmente legato a questa organizzazione. Nel 1965 un medico di un ospedale gestito dalla Cri aveva salvato la gamba alla figlia, nonché madre di Joan Punyet Miró.
Il nipote ricorda anche che per il nonno «le organizzazioni umanitarie hanno il potere di fare un’enorme differenza nei grandi momenti di sofferenza come quelli cui assistiamo in questo momento in Siria».

In apertura galleristi di Christies con alcuni dei quadri messi all'asta a Londra – foto di Justin Tallis/Afp/Getty Images


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