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60 milioni di italiani: il 7% sono immigrati

Imponente spinta demografica determinata dagli stranieri. I dati dell'Istat

di Franco Bomprezzi

Dedichiamo il titolo della rassegna stampa a un tema che è di grande interesse per il presente e per il futuro del Paese, ovvero la crescita della popolazione italiana, che supera i 60 milioni di cittadini, grazie alla spinta decisiva dell’immigrazione. I dati Istat trovano ampio spazio solo sul Corriere della Sera, gli altri giornali preferiscono lasciarsi travolgere dalla febbre suina.

Oggi la rassegna stampa si occupa anche di:

 

 

“Siamo più di 60milioni”, la notizia compare sulla prima pagina del CORRIERE DELLA SERA nella fascia sopra al titolo di apertura (“La febbre suina arriva in Europa”). «Abbiamo superato quota 60 milioni di abitanti. Sessanta milioni 17mila 677persone residenti sul suolo italiano, per la precisione. Ci abbiamo messo 50anni tondi tondi da quando, nel 1959 appunto, avevamo toccato la quota di 50milioni. E la verità», continua il pezzo di Alessandra Arachi (“Italia, popolazione record. Oltre 7 stranieri su 100”), «è che non ci saremmo mai arrivati se non fosse stato per gli immigrati, sbarcati a valanga nel nostro Paese, soprattutto a partire dai primi anni del nuovo secolo». “Un’immigrazione di questa portata non è sostenibile”, a dirlo è il demografo Antonio Golini, a cui il CORRIERE affida il commento dei dati Istat: «la pressione non è più sostenibile. Da un punto di vista sociale. Ma anche previdenziale». A spiegare invece cosa è cambiato nelle famiglie italiane in questi 50 anni ci pensa Paolo Di Stefano che nel suo pezzo intitolato “Dalla famiglia comunità alla famiglia parcheggio” passa in rassegna un secolo di censimenti.

Pezzullo non particolarmente emotivo quello del SOLE24ORE sul record di popolazione in Italia. Titolo: “Gli stranieri ci portano oltre 60 milioni”. L’articolo è una summa di numeri, con la sottolineatura – ovvia – che per il futuro la quota immigrata sarà sempre più rilevante.


E inoltre sui giornali di oggi:

 

FEBBRE SUINA

CORRIERE DELLA SERA – L’influenza dei maiali è arrivata in Europa: un caso accertato in Spagna, due in Scozia. L’oms ha elevato da 3 a 4 8in una scala di 6) la fase di allerta: trasmissione umana diretta, aumento rischio di epidemia, ma pandemia non inevitabile. Come ieri il CORRIERE è molto cauto nel lanciare allarmi. Lo storico della medicina Giorgio Cosmacini: negli ultimi anni sono state numerose le malattie che sembravano destinate a sterminarci. Non è mai andata così. «È vero e questo ci fa sperare che l’attuale ondata di panico sia destinata a rientrare…Ormai la gente ha capito che non bisogna fasciarsi la testa prima che sia rotta. E dopo i primi giorni di psicosi torna a comportamenti quasi normali».

IL GIORNALE – Fa una delle sue tradizionali guide: una decina di  box con altrettante domande per capire come comportarsi rispetto al virus dei maiali. Intervista al virologo Fabrizio Pregliasco che indica fra i sintomi «febbre alta e dolori alle ossa». 

AVVENIRE – “La febbre suina è già in Europa” è il titolo di apertura di AVVENIRE che dedica al fatto due pagine interne. Viene annunciato che giovedì ci sarà una riunione straordinaria dei ministri europei, mentre l’Oms alza il livello di attenzione dal 3 al 4 su una scala di sei. Per il vaccino bisognerà attendere sei mesi, mentre gli esperti non si fanno illusioni, il virus arriverà anche in Italia, ma Frattini e Fazio assicurano: «Siamo  pronti a fronteggiare l’eventuale emergenza». “Strade deserte e mascherine: ‘spenta’ la capitale del caos” è il titolo dell’articolo da Città del Messico, nella megalopoli si è registrato anche un forte sisma. Due infografici mostrano da una parte la mappa del contagio umano e dall’altra i sintomi.

LA STAMPA – Editoriale in prima di Mario Deaglio dal titolo “Il contagio può colpire l’economia”, in cui fa un suggestivo parallelo tra contagio virale e contagio finanziario. Scrive Deaglio: «Crisi sanitaria e crisi finanziaria hanno molti aspetti in comune. Il primo è appunto la mancanza di un rimedio già pronto: niente vaccini contro la febbre, nessuna ricetta valida per bloccare i danni legati all’insuccesso dei mutui subprime. Il secondo è la rapida mutazione della causa iniziale: ci hanno già informati che il vero pericolo, tutto sommato, non è il virus suino nella sua forma attuale ma la elevata probabilità di mutazioni più gravi e aggressive. Partendo dal solo settore delle abitazioni «povere» degli Stati Uniti, il virus finanziario dei mutui subprime ha subito in due anni diverse mutazioni, estendendosi all’intera edilizia abitativa di quel Paese; di lì si è insinuato nei bilanci delle banche che avevano prestato soldi su garanzie immobiliari e ha provocato enormi perdite contabili e indotto negli operatori finanziari il sospetto reciproco».

LA REPUBBLICA – “La febbre suina arriva in Europa”. Registra il crescendo della tensione, la prima pagina de LA REPUBBLICA che nell’occhiello riferisce dei primi casi in Spagna e in Gran Bretagna, mentre in Messico il numero dei morti continua a salire (ora sono 149). Pietro Del Re fa il punto da Roma: è giovanissimo lo spagnolo ricoverato (23 anni) e che, reduce da un viaggio in Messico, è malato di febbre suina (prognosi smentita invece per la 31enne ricoverata a Venezia appena rientrata da San Diego, California). «Preoccupazione, prudenza ma non panico» ha detto il presidente Obama. Non ci sono in effetti limiti di viaggio. La cosa preoccupante è che pare sempre più evidente che il virus si trasmette da uomo a uomo. L’Oms invita a produrre vaccini influenzali che poi potrebbero essere modificati per combattere questo specifico virus. L’Italia, ricorda il nostro ministro degli esteri Frattini, non è un paese a rischio. Intanto però si preparano le osi di antivirali e si allertano le regioni, i medici di base e le strutture sanitarie territoriali. I tour operator registrano un aumento di defezioni da parte dei viaggiatori e di richieste di cambiare destinazione. Da Città del Messico l’inviato Alberto Flores D’Arcais riferisce della situazione della megalopoli, colpita ieri da un forte terremoto: il virus mutante dilaga e «a Città del Messico il panico cresce. Il governo invita alla calma ma i morti salgono di ora in ora; e con loro i dubbi di chi accusa le autorità di nascondere la verità, di non essere preparate a questa emergenza continua». Nessuno sa spiegare perché il virus colpisca le persone giovani, risparmiando anziani e bambini.

SOLE24ORE – Cui prodest? Perché a qualcuno dovrà pur giovare questa emergenza… Dal primo quotidiano economico italiano la risposta in un titolo: “Giù il turismo, sale Big Pharma”. L’articolo che occupa mezza pagina sottolinea che chi sperava in una ripresa mondiale dovrà fare i conti con questa emergenza sanitaria, che sposta equilibri e cambia scenari. Giù il petrolio, giù le Borse, malissimo il turismo, benissimo invece le farmaceutiche: a Milano su Crucell +7,9%, Glaxo +5,7%, Roche +3,5%. Guai per l’economia messicana, che si regge sul turismo (vale il 14% del Pil): vi lavorano 5 milioni di persone, e solo dall’Italia ogni anno raggiungono Cancun e co. 300mila visitatori.



PILLOLA DEL GIORNO DOPO

AVVENIRE – Ampio spazio al diktat delle Marche riassunto nel titolo «Obbligatorio prescrivere la pillola del giorno dopo». «Alla pillola del giorno dopo non si può dire di no. Almeno nelle Marche. È questo il senso della lettera-direttiva che il direttore generale dell’Azienda sanitaria unica regionale ha inviato ai direttori delle zone territoriali (….)» L’articolo si conclude parlando del fermento e della preoccupazione dei medici «Stiamo predisponendo una lettera per riaffermare la nostra volontà di non sottostare a questa disposizione che nega la nostra libertà professionale». Nella stessa pagina si ricorda un caso pisano dello scorso anno: «Così l’anno scorso otto medici furono “assolti”».

 

ELEZIONI

LA REPUBBLICA – “La fondazione di Fini contro il premier «Basta con le veline candidate»”. Alessandra Longo riferisce della dura presa di posizione ieri della Fondazione Fare futuro che ha pubblicato, sul suo magazine, un duro articolo nel quale si solleva il problema della competenza delle candidate e dell’uso spregiudicato della donna. «Non siamo gingilli, il Pdl non si presti a un uso strumentale delle donne». In appoggio Filippo Ceccarelli insegue il gossip relativo alle possibili letteronze, veline, troniste candidabili in Europa. Certo la meritocrazia è un’altra cosa.



BIOETICA

AVVENIRE – Ampio spazio alla campagna “Liberi di vivere” che sarà diffusa in tutta Italia con lo slogan “Amare le vita fino alla fine”, si ricorda che in campo ci sono gruppi e movimenti che richiamano alla memoria lo spirito del 2005 nel periodo del referendum. Nella stessa pagina si dà notizia della benemerenza che la Regione Lombardia darà alle suore Misericordine che hanno accudito Eluana Englaro per 14 anni.

 

ABRUZZO

IL GIORNALE  – Un pezzo scritto dall’inviato in Bahrein  Benny Casadei Lucchi dal titolo “Terremoto, i paperoni della F1 raccolgono soltanto 17 mila euro”. Si legge: «Il mondo della formula 1 è decisamente ricco, che a parole ha risposto molto bene, un tantino meno alla prova dei fatti. Almeno per ora». I piloti due settimane fa hanno messo all’asta  loro memorabilia e la cifra è figlia della generosità di appassionati di formula 1 che sul web hanno fatto una donazione. Casadei Lucchi continua «Difficile pensare che già comprenda le donazioni dei piloti: anzi meglio non pensarlo, vorrebbe dire che l’ambiente ha il braccino davvero  troppo corto. Il pensiero corre a Schumacher che all’indomani dello Tsunami staccò un assegno da 10 milioni di dollari. Pronti, via. Così si fa». 

AVVENIRE – Nelle pagine dedicate al sisma e alla visita del papa all’Aquila si parla anche di un probabile bando della protezione civile per il servizio civile nazionale. Attualmente sono presenti cento volontari di otto enti. A sorpresa tra i terremotati è arrivato Gianni Morandi, mentre un ampio articolo è dedicato alla situazione dei migranti: “Nelle tendopoli immigrati nel limbo” è il titolo dell’inchiesta di Paolo Lambruschi che mette in luce come prima del sisma fossero regolari, ma il terremoto ha tolto loro casa e lavoro necessari per il soggiorno. «La Caritas aquilana chiede la moratoria dei permessi, ricongiungimenti e rientri. E una sanatoria umanitaria per gli irregolari che qui sono soprattutto badanti».

 

SCUOLA

CORRIERE DELLA SERA – Nella lotta all’evasione fiscale le scuole private secondo l’Agenzia delle Entrate sono indice di ricchezza in quanto servizio di lusso. Insorgono i genitori delle scuole cattoliche riuniti nell’associazione Agesc. La presidente Maria Grazia Colombo: «Le scuole paritarie fanno parte a pieno titolo del sistema scolastico pubblico. Mettere sullo stesso piano noi con chi possiede gli yacht è scorretto e discriminante».

ITALIA OGGI – L’inserto settimanale AZIENDA E SCUOLA è ricco di notizie ed è anche polemico nei confronti del Governo. In prima pagina la notizia  relativa ai prossimi controlli nelle scuole private. L’agenzia delle entrate, riporta l’articolo, ha  indicato la frequenza di scuole non statali come indice di lusso. Un indice che farà scattare i controlli degli 007 del fisco. In altre parole, ci saranno controlli a tappeto su chi manda i figli nelle scuole non statali. Il mondo dell’associazionismo dei gestori della scuole private, cattoliche e laiche è sul piede di guerra perché, sostiene l’analisi di Italia Oggi, molte famiglie, anche solo per evitare le grane burocratiche delle verifiche sulla rispondenza tra tenore di vita e dichiarazioni di redditi, potrebbero optare per la più tranquilla scuola statale. Nell’inserto sulla scuola, ITALIA OGGI anticipa i prima dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica. C’è un allarme istituti: il 98% è vecchio. Dal 1990 in 8 scuole su 10 non si fanno ristrutturazioni. La metà delle attuali sedi è stata costruita tra il 1950 e il 1975. Un migliaio addirittura prima del 1800. Notizie non confortanti anche dai corsi di recupero. Resi tassativi dal ministro Fioroni nel 2007, oggi i presidi accusano: servono a poco. Ma sono i numeri a parlare chiaro: la pioggia dei 5 colpisce il 48% degli studenti delle medie, mentre alle superiori solo il 26% dei ragazzi raggiunge il sei. “Il centro sud, sia per quanto riguarda le medie che le superiori, occupa l’intero podio delle regioni più somare”.

LA STAMPA – Doppia pagina dedicata alla circolare delle Entrate che include le scuole private nei “redditometri” per gli accertamenti fiscali. LA STAMPA intervista il Cardinale Zenon Grocholewsky, prefetto della congregazione per l’educazione cattolica, che  usa parole forti: ««È un’inaudita violazione dei principi costituzionali e di tutte le convenzioni internazionali. Scegliere la scuola per i propri figli è un diritto inalienabile dei genitori, non un indice di ricchezza da equiparare fiscalmente ai beni di lusso». 

 

ISLAM

IL GIORNALE – A pag. 16 intervista a Dalia Mogahed, consigliere  per i rapporti con l’Islam nominata dal presidente Obama che dice «Grazie al mio velo farò dialogare Obama e islamici». Alle domande come  dialogherà con Hamas, con gli Hezbollah, i Fratelli musulmani? Mogahed risponde: «Non c’è dialogo senza rinuncia alla violenza». 

 

SICUREZZA

LA REPUBBLICA – “Duomo di Milano off-limits alt a cortei e preghiere islamiche”. La Moratti e il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, hanno stilato un elenco di luoghi dove non sarà più possibile fare manifestazioni. Un perimetro rosso che riguarda il centro storico della metropoli. Insorge la Cgil: «Piazza Duomo è l simbolo della tradizione democratica di Milano. Venerdì celebreremo il Primo maggio e contiamo di falro anche il prossimo anno». L’elenco sarebbe nato dalla necessità di tutelare il patrimonio artistico, dice la Moratti. Molti invece sostengono derivi dalla “violazione” passata, ovvero la preghiera islamica di fronte al Duomo. Matteo Salvini, deputato della Lega: «la direttiva è stata inevitabile per impedire ai violenti e ai cretini di deturpare la città».

 

MANAGER USA

IL GIORNALE – A pag. 15 rivela che «A Wall Street riprendono le vecchie abitudini: i sei principali istituti di credito accantonano per il 2009 cifre record  per i compensi dei loro dirigenti. Anche grazie a discutibili artifici contabili». Il pezzo è di Marcello Foa che  è andato a leggere i bilanci dei primi tre mesi di sei istituti e per bonus sono stati riservati 36 miliardi di dollari. 


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