Economia

500mila euro per promuovere le cooperative di comunità

L'iniziativa di Fondosviluppo - Confcooperative. Partito il bando che premierà in particolare la salvaguardia del patrimonio artistico, culturale, delle tradizioni, dei saperi e delle eccellenze agroalimentari

di Redazione

Arriva un bando da 500mila euro per promuovere le cooperative di comunità, neo costituite o già attive e loro consorzi. A deliberare lo stanziamento Fondosviluppo con l’obiettivo di dare seguito all’azione di sistema di Confcooperative per la promozione, animazione e sensibilizzazione della cooperazione di comunità quale strumento di coesione sociale e sviluppo sostenibile.

«Un investimento finalizzato a sostenere il ruolo delle cooperative, sentinelle del territorio, capaci di intercettare, più di ogni altra impresa, i bisogni delle comunità» commenta Maurizio Gardini, presidente di Fondosviluppo Confcooperative. «Dove lo Stato si ritira perché non è più in grado di organizzare servizi e risposte e il privato neanche pensa a cimentarsi, le cooperative favoriscono l’autorganizzazione dei cittadini mettendoli in condizione di rispondere alle proprie esigenze».

Destinatarie dell’intervento sono le cooperative di comunità, con sede o attive nelle aree interne, che svolgono più attività, con più scambi mutualistici e che presentano una compagine sociale significativamente partecipata da persone fisiche e/o giuridiche in relazione con il territorio e interessate al suo sviluppo. Tali cooperative, attraverso le molteplici attività, devono perseguire la finalità comunitaria anche tramite la salvaguardia del patrimonio artistico, culturale, delle tradizioni, dei saperi e delle eccellenze agroalimentari.

Territorio all’avanguardia in questo ambito è l'Emilia-Romagna con numerose iniziative, tra cui l’organizzazione della Scuola delle Cooperative di Comunità a Succiso e Cerreto, nell’Appennino reggiano. Sono già 6 le cooperative di comunità costituite che fanno parte del sistema Confcooperative Emilia Romagna. Ben 5 di queste si trovano nella provincia di Reggio Emilia (tra cui Briganti di Cerreto e Valle dei Cavalieri che ospitano la Scuola nazionale), mentre la sesta è sorta nel territorio provinciale di Parma. Sono invece 11 i cantieri aperti per la costituzione di nuove cooperative di comunità, sparsi nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena. A confermare il protagonismo dell’Emilia-Romagna nella cooperazione di comunità c’è anche l’incarico ricoperto da Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative Reggio Emilia e referente di Confcooperative Nazionale per la cooperazione di comunità. «L'Emilia-Romagna – sottolinea Giovanni Teneggi – è la regione più attiva nel collegare il ruolo delle cooperative di comunità alle pianificazioni pubbliche dello sviluppo locale, con particolare riferimento alle aree interne, dove ci sono già due programmi che contemplano le cooperative di comunità viste come infrastrutture sociali dei territori».

In Emilia-Romagna, inoltre, la cooperazione di comunità sta allargando i suoi confini spingendosi oltre le aree dei territori montani, arrivando così anche nei quartieri e nelle periferie delle città. C’è già un progetto avviato a Reggio Emilia, dove nell’area nord è in fase di gestazione una cooperativa di comunità proposta dal Consorzio Oscar Romero in collaborazione con Ausl e Comune, nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Fondazione Pietro Manodori. Si tratta di un’iniziativa finalizzata alla costituzione di una cooperativa di comunità costituita da e con i cittadini e le associazioni del territorio per sperimentare iniziative imprenditoriali autosostenibili a vantaggio della comunità.

Il Bando sarà aperto dal 15 gennaio 2018 e sarà pubblicato sul sito www.fondosviluppo.it insieme al regolamento e alla modulistica per la presentazione delle domande.
Le candidature dovranno essere consegnate entro il 31 marzo prossimo.

In apertura photo by Riccardo Annandale on Unsplash

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