Sono passati 50 anni da quando Aldo Capitini, Pietro Pinna e pochi altri amici pensarono che all’attività del Movimento Nonviolento – nato qualche anno prima come esito politico principale della prima marcia Perugia-Assisi e già molto attivo – era necessario aggiungere uno strumento di comunicazione, approfondimento e divulgazione.
“Con Azione nonviolenta – scriveva Capitini nel primo editoriale (gennaio 1964) – poniamo un centro di questo lavoro. Esso sarà informativo. Fornendo notizie su tutto ciò che avviene nel mondo con attinenza al metodo nonviolento; sarà teorico, perché esaminera le ragioni e tutti i problemi, anche i più tormentosi, di questo metodo; sarà pratico-informativo, perché illustrerà via via le tecniche di questo metodo, in modo che diventi palese quanto esse sono ricche e complesse e possono ancora accrescersi infinitamente, perché la nonviolenza è infinita e creativa nel suo sviluppo.” Raccontando più tardi le ragioni di questa scelta, molto impegnativa per un’associazione tutto sommato di dimensioni ridotte, così dirà Pietro Pinna (primo obiettore di coscienza “politico” italiano e poi collaboratore e prosecutore dell’opera di Capitini) molti anni dopo: “due elementari esigenze ponemmo alla base del programma del Movimento Noonviolento: il chiarimento e la diffusione dell’idea nonviolenta – allora misconosciuta per non dire avversata – e un corrispondente impegno ad una sua pur minima esplicazione pratica. Le due cose dovevano procedere congiuntamente: non la sola teoria, che se non tradotta in atto risulta essere mera astrazione; non azione soltanto, poiché se cieca di idee chiare e definite, finisce per risultare inconcludente”.
Se 50 anni dopo l’idea nonviolenta non è più “misconosciuta e avversata” e molti passi in avanti sono stati fatti sia sul piano culturale che su quello politica dei movimenti che l’hanno fatta propria, ciò è sopratutto merito di Azione nonviolenta che ha continuato ad uscire con tenacia e regolarità, grazie all’impegno personale volontario di più generazioni di amici della nonviolenza, di collaboratori, di lettori ed abbonati. Dopo essere stata per dieci lustri uno strumento di campagne, di lotte, di documentazione, di studio e formazione – e dopo aver anche raddoppiato proponendo da quest’anno l’edizione on line – per il suo compleanno Azione nonviolenza vuole essere anche uno strumento di Festa. Di vera festa con musica, danze, teatro, convivialità, amici, bambini, buon cibo e buon vino…ed anche un momento di riflessione e cultura politica per non dimenticarci che, come amava ripetere Aldo Capitini, “la festa è tenacemente rivoluzionaria”
La Festa per i 50 anni di Azione nonviolenta si svolge a Modena nel Parco XXII Aprile, dal 19 al 22 giugno e vedrà la presenza di ospiti nazionali e internazionali; la messa a fuoco di temi importanti e rivoluzionari; il ricordo di amici che non ci sono più, come Alex Langer e lo stesso Aldo Capitini; il confronto tra i Direttori delle Riviste di pace e quello tra le Scuole di Pace dell’Emilia Romagna; sarà presentato dal direttore Mao Valpiana il numero speciale di Azione nonviolenta per i suoi 50 anni. L’evento politico principale sarà il primo incontro pubblico sulla “Campagna per il disarmo e la difesa civile non armata e nonviolenta”, annunciata dil 25 aprile all’Arena di pace e disarmo di Verona e lanciata lo scorso 2 giugno. Fino alla conclusione di domenica sera con il recital di Alberto Patrucco e Andrea Mirò, che cantano l’antimilitarista Brassens…Insomma, per quattro giorni Modena sarà la capitale italiana della nonviolenza
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