Non profit

5 x mille, il non profit è lagnoso?

Una diversa interpretazione della questione del dimezzamento dei fondi ... Inevitabile però attendersi un braccino meno corto dal governo Prodi ...

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, vorrei aggiungere un breve commento alla vostra campagna sul 5 per mille, e invitarvi ad una maggiore oggettività nell?analisi. Non ho alcun interesse a difendere le scelte di questo governo o questa Finanziaria, ma sulla questione del presunto dimezzamento dei fondi (tetto di 250 milioni e vostra strombazzata campagna «5 per mille dimezzato») vorrei fornire una diversa interpretazione.

L?ultima Finanziaria del governo Berlusconi aveva introdotto il 5 per mille come voce di spesa, ma senza alcuna copertura finanziaria. L?onere per lo Stato si sarebbe palesato nell?anno successivo, con un nuovo governo. Cosa puntualmente successa. Inoltre la relazione tecnica al decreto legge n. 273 del 30 dicembre 2005 (quindi dell?ultimo governo) quantificava già un tetto previsionale di 270 milioni di euro. La vostra affermazione secondo cui lo scorso anno i fondi destinati al 5 per mille sono stati di quasi 500 milioni quindi non è corretta. Quasi 500 milioni sono stati i fondi teoricamente destinati dagli italiani al 5 per mille, ma anche il precedente governo prevedeva un tetto e un limite a una misura con evidenti caratteri demagogici, senza copertura di spesa. Un tetto di poco superiore a quello fissato da questa Finanziaria. Non sono un tecnico, ma un semplice lettore di Vita. Su questa come su molte altre questioni non sopporto più la canea di continue lamentele e autoreferenzialità che Vita e molti soggetti del non profit promuovono.
Cordiali saluti.
Luca Rossi, email

Carissimo, anche noi, come lei, non abbiamo nessun interesse a difendere questo o altri governi. Ci stava a cuore, come a tutto il terzo settore, una misura che permetteva un po? di sussidiarietà fiscale e che obbligava a percorsi di trasparenza il non profit italiano. Sulla campagna ?strombazzata?, può essere sia stata un po? insistita, ma forse è servita, dapprima per intervenire su ?una dimenticanza? – il 5 per mille era sparito – e poi per averne un ripristino, magari migliorativo. Su questo abbiamo scritto molto, cercando di contribuire a qualche logica soluzione. Riguardo il tetto, invece, sbaglia, perché nella norma precedente non era definito un tetto ma una ?stima della spesa?. Stima contenuta nella relazione tecnica alla Finanziaria 2006 che prevedeva una maggiore spesa per circa 270 milioni se l?adesione all?uso del nuovo strumento fosse stata di circa il 41% dei contribuenti. Nella nuova norma, invece, i 250 milioni non sono una stima di spesa, ma un tetto massimo di spesa. Ed è cosa ben diversa. Concordo invece con lei sul fatto che il precedente governo aveva cercato coperture per quei 270 milioni previsti e perciò ha lasciato un debito al nuovo governo (stimabile in circa 200 milioni di euro). Però è inevitabile sottolineare che dal governo Prodi era lecito attendersi un braccino meno corto. I soldi c?erano, altro che!


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