Non profit

5 per mille, togliete il tetto

Il governo per il 2007 ha fissato un limite massimo di 250 milioni di euro. Di conseguenza il contribuente destinerà circa il 3 per mille. Intanto dai Caf arrivano...

di Gabriella Meroni

5 per mille, lavori in corso. Il non profit italiano ha deciso di muoversi e reagire all?odioso ?tetto? che limita il 5 per mille, chiedendo con una petizione al ministro dell?Economia di innalzare il limite, rendendolo adeguato alla generosità dei contribuenti italiani.

L?iniziativa nasce così: l?idea si deve, innanzitutto, all?associazione Persi e Ritrovati di Modena, che si occupa di animali abbandonati, e che ha ingaggiato da tempo un braccio di ferro col fisco a suon di interpelli per cercare di far valere i propri diritti di onlus titolare di un diritto negato. Il contenuto è semplice: si chiede al premier Prodi e al ministro competente, Tommaso Padoa-Schioppa, di modificare la Finanziaria che ha introdotto per il secondo anno consecutivo la misura del 5 per mille, cancellando però il tetto del gettito fissato a 250 milioni e portandolo a 500. Perché questa cifra? Perché si avvicina a quanto si potrebbe raccogliere se tutti i contribuenti italiani (persone fisiche) devolvessero il 5 per mille della loro Irpef: secondo i dati del 2004 (gli ultimi disponibili), stiamo parlando di un Irpef totale di poco più di 119 miliardi, il cui 5 per mille è circa 595 milioni. E l?anno scorso, secondo stime mai smentite dalle Entrate, furono ben sei contribuenti su dieci a firmare nel riquadro del contributo, per un gettito presunto di 400 milioni. Quest?anno si potrebbe fare anche meglio: i responsabili dei Caf sono ottimisti, e per il 2007 prevedono una adesione almeno pari a quella del 2006. Secondo Gilberto De Santis del Caf Uil, addirittura, «non è improbabile che si possa registrare un ulteriore incremento del 10%».

Le modalità per abbattere il tetto non sono immediate, ma pienamente realizzabili: si tratta di emanare una leggina che cancelli il comma 1237 della Finanziaria sul 5 per mille, che autorizza «la spesa nel limite massimo di 250 milioni di euro per l?anno 2008» e fissi il nuovo limite a 500 milioni, ovviamente prevedendo la relativa copertura economica. E per quest?ultima, come non pensare al famoso tesoretto, l?extragettito fiscale che secondo il ministro dell?Economia dovrebbe andare al ?sociale? almeno per il 10%, cioè per 2 miliardi e mezzo di euro? Basterebbe la volontà. Alla petizione hanno già aderito numerose realtà del terzo settore, come Telethon, Telefono Azzurro, Unicef, Avis, Misericordie (l?elenco completo in questa pagina), e 500 firme via email sono arrivate ai Palazzi competenti.

I tempi sono stretti, occorre partire subito per poter sperare in una legge entro l?estate. Tanto più che ancora poco si sa delle quote 2006, versate dagli italiani più di un anno fa e mai arrivate agli enti beneficiari. Non solo: lungi dall?averli in cassa, nessuno sa neppure quanti quattrini deve attendersi, visto che le scelte degli italiani dovrebbero essere rese note tra un mese. Così almeno ha promesso il 22 maggio scorso Gianni De Luca, dirigente della Direzione centrale servizi ai contribuenti delle Entrate, intervenendo a Repubblica tv: «A giugno daremo la classifica delle preferenze, così che ogni ente sappia almeno da quanti cittadini è stato scelto».

In effetti, una circolare delle Entrate pubblicata lo stesso giorno ha messo due paletti: entro il 31 maggio dovrà essere completato il censimento delle autocertificazioni degli enti beneficiari (spedite alle Entrate 11 mesi fa); entro il 16 luglio termineranno i controlli per verificare se tutti i richiedenti hanno i titoli per ricevere il contributo. E i pagamenti? Sempre De Luca ha azzardato: «Pagheremo a fine anno», ma ad ogni buon conto dal Parlamento è partita un?interpellanza urgente firmata da una trentina di onorevoli bipartisan (per la maggioranza, due nomi: Sposetti dei Ds e Realacci dei Dl, per l?opposizione, tra gli altri, Bondi, Alemanno e Cesa), che vogliono sapere dal governo «quali iniziative intenda adottare» per informare sulla destinazione del 5 per mille. Intanto, il terzo settore un?iniziativa l?ha già adottata.


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