Non profit

5 per mille stabile, passi avanti al Senato

Emendamenti migliorativi alla Finanze: il contributo destinato al terzo settore non dipenderà più "solo" dai risparmi ottenuti con la spending review, ma "anche". E il governo rafforza il suo impegno a emanare i decreti attuativi

di Gabriella Meroni

La Commissione Finanze del Senato ha modificato il disegno di legge delega sulla riforma fiscale nella parte che contiene (art 12, comma 2) la previsione di stabilizzazione del 5 per mille. Il cambiamento, per una volta, è migliorativo: mentre prima il 5 per mille – o meglio, il suo finanziamento – era appeso alla capacità dello Stato di risparmiare con la spending review – ovvero grazie alla riduzione del costo fiscale derivante dalle deduzioni, detrazioni e agevolazioni (a imprese, non profit e persone fisiche – ora il 5 per mille si sgancia, almeno parzialmente, da questi risparmi. Inoltre si è rafforzato l’obbligo del Governo di stabilizzare il 5 per mille, emanando i necessari decreti attuativi.

I due miglioramenti si devono a due paroline: un "anche" aggiunto prima dell'attuazione della spending review, e un "assicura" al posto di un "è delegato a procedere" a emanare i decreti legislativi.
Ma ecco il passaggio modificato: "Il Governo assicura, con gli stessi decreti legislativi, in funzione delle maggiori entrate ovvero delle minori spese realizzate anche con l’attuazione del comma 11 e del presente comma (spending review, ndr), alla razionalizzazione e alla stabilizzazione dell’istituto della destinazione del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche in base alle scelte espresse dai contribuenti".

Un piccolo passo avanti, ma significativo. La stabilizzazione sarà davvero migliore e più vicina? Staremo a vedere.

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