Non profit
5 per mille stabile, passi avanti al Senato
Emendamenti migliorativi alla Finanze: il contributo destinato al terzo settore non dipenderà più "solo" dai risparmi ottenuti con la spending review, ma "anche". E il governo rafforza il suo impegno a emanare i decreti attuativi
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La Commissione Finanze del Senato ha modificato il disegno di legge delega sulla riforma fiscale nella parte che contiene (art 12, comma 2) la previsione di stabilizzazione del 5 per mille. Il cambiamento, per una volta, è migliorativo: mentre prima il 5 per mille – o meglio, il suo finanziamento – era appeso alla capacità dello Stato di risparmiare con la spending review – ovvero grazie alla riduzione del costo fiscale derivante dalle deduzioni, detrazioni e agevolazioni (a imprese, non profit e persone fisiche – ora il 5 per mille si sgancia, almeno parzialmente, da questi risparmi. Inoltre si è rafforzato l’obbligo del Governo di stabilizzare il 5 per mille, emanando i necessari decreti attuativi.
I due miglioramenti si devono a due paroline: un "anche" aggiunto prima dell'attuazione della spending review, e un "assicura" al posto di un "è delegato a procedere" a emanare i decreti legislativi.
Ma ecco il passaggio modificato: "Il Governo assicura, con gli stessi decreti legislativi, in funzione delle maggiori entrate ovvero delle minori spese realizzate anche con l’attuazione del comma 11 e del presente comma (spending review, ndr), alla razionalizzazione e alla stabilizzazione dell’istituto della destinazione del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche in base alle scelte espresse dai contribuenti".
Un piccolo passo avanti, ma significativo. La stabilizzazione sarà davvero migliore e più vicina? Staremo a vedere.
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