Non profit

5 per mille, se anche i caf remano contro

I Caf non accettanto il codice per il 5 x mille ... ci troviamo di fronte a un software “selettivo”?

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, vorrei farle una segnalazione di un fatto grave, perciò, se possibile, vi chiedo di pubblicarla. In questi giorni mi sono recata ad un Caf della Cgil (in via San Gregorio 48, a Milano) per completare il consueto modello 730 e ho portato con me il codice fiscale di una onlus cui desideravo devolvere il 5 per mille delle mie imposte perché diretta da un caro amico che stimo molto e di cui stimo il lavoro e l?impegno di solidarietà.

Il codice fiscale dato al momento della compilazione, però, non è stato riconosciuto dal programma per cui ho dovuto proporre una associazione diversa da quella scelta. Anche il secondo codice fiscale da me proposto non è stato accettato dal programma. Ho dato allora alcuni nomi di associazioni che conoscevo con la speranza che l?operatore (che nel frattempo diceva una serie di parolacce) che mi assisteva nella compilazione li accettasse. Niente da fare: al quarto tentativo ho devoluto il mio 5 per mille ad una ?grossa? associazione, accettata (o sarebbe meglio dire ?consigliata? dal sistema.

Trovo questo tipo di gestione e di programmi fortemente penalizzanti per le ?piccole? onlus che sono proprio quelle che hanno maggiore bisogno di fondi e di visibilità: complicargli ulteriormente la vita è davvero ingiusto. E che a farlo, oltre alla politica, al governo e all?Agenzia delle Entrate siano pure i sindacati mi sembra troppo, no? Ringraziandovi per il vostro lavoro un caro saluto.

Roberta, email

Carissima Roberta, la sua protesta non è l?unica che in queste settimane ci è pervenuta in redazione. Per esempio, questa stessa settimana ci ha scritto l?associazione Coscioni lamentando che i Caf non accettano il loro codice per il 5 per mille. «Il fatto è», ci scrive l?associazione, «che abbiamo cambiato il codice fiscale rispetto l?anno scorso e il software dei Caf pare non essere stato aggiornato». La sua segnalazione è, però se possibile, ancor più grave perché ci troveremmo di fronte addirittura ad un software ?selettivo?.

E questo è doppiamente inaccettabile. Ricordiamo infatti che ai Caf – Centri di assistenza fiscale (che questo settimanale ha sempre sostenuto e difeso) è affidata una funzione pubblica. Per ogni modulo 730 presentato tramite loro, infatti, lo Stato rimborsa mediamente ai Caf 14,33 euro. Nel 2004 sono stati inoltrati dai Caf di Cgil, Cisl e Uil circa 6 milioni di modelli 730, per un rimborso totale che sfiora gli 85 milioni di euro. Inoltre, se la semplice consegna dei moduli 730 è gratuita, non lo è la loro compilazione , per la quale le tariffe variano dai 15 ai 30 euro a seconda se si è iscritti o no al sindacato e se si presenta una dichiarazione singola o congiunta. Si ricordino i Caf di questa funzione pubblica anche a proposito del 5 per mille…


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