Non profit

5 per mille/ Ora via il tetto. E poi un condono mirato

Combattere l’evasione dando il surplus fiscale al terzo settore. Ecco l’idea del direttore del Sole 24 Ore...

di Stefano Arduini

Vietato fare retromarcia. A mettere le ali al 5 per mille è una voce profit che più profit non si può. Quella del direttore del quotidiano di Confindustria, Ferruccio De Bortoli. Non c?è da stupirsi quindi se proprio il Sole 24 Ore abbia fin dall?inizio messo sotto la lente questo esperimento, così come nessun altro grande quotidiano ha fatto.

Vita: Un esperimento che non è più tale?
Ferruccio De Bortoli: I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il 5 per mille è entrato nelle corde degli italiani al pari dell?8 per mille. Non credo ci siano margini per ripensamenti. Anzi, ritengo che la maggioranza, l?anno passato, abbia fatto un errore nel non inserire il 5 per mille nella prima stesura della Finanziaria, salvo poi tornare sui suoi passi.

Vita: Sulla nuova formula però pende la spada di Damocle del tetto di 250 milioni. Che cosa gliene pare?
De Bortoli: La fotografia di oggi dice che i contribuenti hanno una grandissima voglia di scegliere: sotto questa luce non capisco il senso politico di introdurre una limitazione alle donazioni degli italiani. Anche se qualche forma di selezione in ingresso credo possa far bene.

Vita: A che cosa si riferisce nel concreto?
De Bortoli: Certamente la scelta sul settore a cui indirizzare la propria fiscalità non può essere messa in discussione. Allo stesso tempo un contribuente che venisse messo a conoscenza in modo più trasparente della struttura e dei bilanci degli enti e delle associazioni beneficiarie sarebbe più invogliato a donare. Penso a un rating che possa valutare con maggior efficacia le realtà del terzo settore. Le associazioni non sono tutte uguali.

Vita: Il 5 per mille porta alla ribalta il tema della sussidiarietà fiscale. A quali altre aree potrebbe essere esteso il meccanismo?
De Bortoli: In questo ambito quello che conta è il principio della vicinanza alle esigenze dei cittadini. La fiscalità degli enti locali, quindi. Un terreno fertile di contaminazione per il 5 per mille.

Vita: Stiamo vivendo un passaggio cruciale nei rapporti fra cittadino e fisco. Eppure, salvo eccezioni, i mezzi di comunicazione paiono distratti. Perché?
De Bortoli: Non credo ci siano particolari retroscena. Si tratta di mancanza di sensibilità. In Italia ci sono giornalisti eccellenti che sanno tutto sui fondi pensione o sul tfr, ma quelli che conoscono il mondo del volontariato si contano sulle dita di una mano. Eppure questa è la vera maggioranza silenziosa, che andrebbe sostenuta anche al di là del 5 per mille.

Vita: Ha qualche idea in proposito?
De Bortoli: So che per un governo di centrosinistra la parola condono è impronunciabile. Eppure io credo che se si facesse un?operazione di questo tipo nel quadro di una strategia di recupero dell?evasione fiscale, impegnandosi a versare il surplus di introiti per sostenere il terzo settore, sarebbero in molti ad applaudire.


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