Non profit

5 per mille, la donazione media raggiunge i 30 euro

L'analisi dei dati relativi alla dichiarazione 2016: sono 57.062 gli enti ammessi di cui 1.851 non hanno ricevuto alcuna preferenza. Sul numero del magazine di maggio dedicato al fundraising trovate oltre a un approfondimento completo dell'ultima edizione, anche un intervento del sottosegretario Luigi Bobba sul nuovo 5 per mille così come lo ha ridisegnato la riforma del Terzo settore

di Mario Consorti

Buone notizie dagli ultimi dati del 5 per mille: nulla di esaltante ma almeno si vede tornare a crescere di 131.000 unità il numero delle preferenze complessive rispetto a quello dello scorso anno, certo una piccola crescita che unita all’aumento delle dichiarazioni presentate attenuano il successo ma che in sé resta. Il successo si evidenzia anche sull’importo, si passa infatti dai 480 milioni del 2015 ai 491 del 2016, con un incremento di 50 centesimi della donazione media che raggiunge quasi i 30 euro. Un miglioramento riconducibile al miglioramento dell’economia italiana che ha portato ad un numero maggiore di redditi dichiarati e al un incremento dell’imposta.

Il numero degli Enti raggiunge e supera abbondantemente i 60.000 se si considerano anche gli enti esclusi che hanno comunque ricevute preferenze. Sono 57.062 gli enti ammessi di cui 1.851 non hanno ricevuto alcuna preferenza. Sono le Associazioni sportive e le Onlus che continuano a crescere, queste ultime nel 2016 raggiungono quota di 40.742 unità con un incremento di oltre 1.500 organizzazioni in più rispetto al 2015; a queste si aggiungono altre 3.000 organizzazioni escluse, per un totale di quasi 44.000 onlus.


È sulla fascia bassa in tutti i settori che si registra una maggiore crescita del numero di enti ampliando il fenomeno della dicotomia tra una forte concentrazione di preferenze su pochi enti e una fortissima frammentazione in enti che ricevono meno di 1000 preferenze che raggiungono il numero di 41.450, ossia il 73 % degli enti che raccolgono meno del 10 % dell’importo totale mentre 121 (su oltre 57 mila) enti raccolgono oltre il 48% dell’intero ammontare.


Nelle Onlus continua la forte concentrazione di preferenze delle grandi organizzazioni, le prime 20 prendono il 26 % del totale e alle restanti (oltre 40.000) va il resto.



Tra le prime 20 organizzazioni sono le organizzazioni che hanno utilizzato canali e modalità tradizionali legate al mondo sindacale, mentre organizzazioni che hanno fatto investimenti in comunicazione hanno tenuto o visto crescere le proprie preferenze, tra queste balza agli occhi Medici Senza Frontiere con un incremento dell’11 %. La donazione media nella sua complessità aumenta a circa 30 euro; sono le associazioni sportive e la ricerca scientifica che attraggono i redditi più alti con una donazione media di oltre 31 euro, mentre sono i comuni che hanno la media minore con meno di 28 euro.


La donazione media più alta è della Pinacoteca Agnelli


Continua con una certa costanza la presenza di organizzazioni che non raccolgono alcuna preferenza, quest’anno sono 1.245; di queste son circa 300 che da più di 5 anni che continuano ad iscriversi senza prendere una preferenza almeno ora saranno giustificati dalla lista permanente prevista nella riforma delle ETS. Gli enti impegnati nella sanità la fanno da padrone, in particolare in relazione agli ambiti Cancro e Infanzia.
Gli enti che nella propria ragione sociale fanno riferimento a cancro, tumori raccolgono oltre 119 milioni, enti che fanno riferimento a Infanzia, Minori, Bambini, Pediatria oltre 16 milioni. Guardando l’andamento dei singoli settori, Comuni e Ricerca Scientifica perdono un po’ di preferenze rispetto allo scorso anno mentre Onlus, Ricerca Sanitaria e Associazioni Sportive crescono.


Continua invece lo spostamento delle preferenze verso il proprio territorio. La crescita è spalmata su tutte le regioni, ma Lazio e Lombardia, dove sono insediate le grandi organizzazioni, crescono meno rispetto a regioni come Veneto, Trentino, Piemonte ma anche Calabria e Sardegna. Quest’ultime sono ancora fanalino di coda per importi proporzionati agli abitanti ma vedono comunque crescere il numero di preferenze, in Sardegna di circa il 10 %.

Comuni
A voler misurare l’affezione dei cittadini verso il proprio territorio analizziamo il dato più semplice, quante preferenze hanno ricevuti i comuni. Intanto il dato anche se lievemente, di fronte ad un incremento del numero di preferenze complessive i comuni hanno una flessione negativa del 3 % ricevendo complessivamente 547.484. Tra i Comuni 137 dei, 2 hanno meno di 10 preferenze e hanno meno di 100 preferenze.
Sono solo i piccoli comuni quelli che hanno percentuali al di sopra del 10 % nel rapporto numero di preferenze e popolazione residente sono soprattutto al nord. Per Abitati di oltre 100.000 abitanti solo Vicenza Supera l ‘1 % tutte le altre citta sono al di sotto e le prime 10 sono:


*Mario Consorti è presidente di Np-Solutions, azienda specializzata in analisi dei dati e sofware per la raccolta fondi e il 5 per mille

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