Non profit

5 per mille, l’89% finisce al Centro-Nord

Lombardia e Lazio insieme coprono il 56,3% del totale. I primi 127 enti in classifica assorbono il 50% del totale assegnato, mentre solo 323 enti superano i 100 mila euro. 1.957 enti, regolarmente iscritti in elenco, non hanno ricevuto alcuna scelta per il 5 per mille. L'analisi della Fondazione nazionale dei commercialisti

di Redazione

L’89% del 5 per mille va al Centro Nord, al Sud il rimanente 11%, in particolare Lombardia e Lazio insieme assorbono il 56,3% del totale. Il dato emerge da uno studio della Fondazione Nazionale dei Commercialisti (in allegato il documento integrale completo di tabelle) che ha analizzato le scelte dei contribuenti nella dichiarazione dei redditi 2016. Sono 54.996 gli enti del terzo settore e i Comuni destinatari di una quota del 5 per mille 2016 per un ammontare complessivo di quasi 500 milioni di euro (491.636.307 euro). A parte i Comuni e le Associazioni Sportive Dilettantistiche che complessivamente hanno assorbito il 5,7% del totale, la parte più consistente è appannaggio degli enti del volontariato e di quelli della ricerca scientifica e/o sanitaria. I primi raccolgono 314.689.624 euro (64% del totale) con una media di 7.985 euro a testa, mentre ai secondi vanno 149.125.605 euro (30,3% del totale) con una media, però, più elevata e pari a 298.849 euro.

Nel 2016, complessivamente sono 14.114.642 gli italiani che hanno scelto di destinare una quota del 5 per mille dell’Irpef agli enti del terzo settore e ai comuni. A fronte di una media generale di 8.939 euro, si registra una mediana di 1.451 euro a causa della concentrazione dei valori in poche grandi organizzazioni. Basti pensare che i primi 127 enti in classifica assorbono il 50% del totale assegnato, mentre solo 323 enti superano i 100 mila euro. Infine, ben 1.957 enti, regolarmente iscritti in elenco, non hanno ricevuto alcuna scelta per il 5 per mille. Vi è da dire, inoltre, che 3.321 enti raccolgono meno di 100 euro e ben 22.097 enti raccolgono non più di 1.000 euro a testa.

E se per quanto riguarda il volontariato e la ricerca scientifica le prime tre associazioni premiate dai contribuenti risiedono nel centro nord, Emergency, Medici senza frontiere e Comitato italiano per l’Unicef nel primo caso, associazioni per la ricerca sul cancro nel secondo, ubicate fra Lombardia , Piemonte e Lazio, il Sud va sul podio per le associazioni sportive dilettantistiche. Infatti i primi tre enti destinatari per importo totale risiedono in Campania, Calabria e Sicilia.

Rispetto al 2015, le scelte dei contribuenti italiani a favore del 5 per mille per gli enti non profit sono aumentate dell’1,9%. La crescita più elevata ha riguardato le Associazioni Sportive Dilettantistiche (+11%), mentre il numero di comuni destinatari del 5 per mille 2016 è calato del 2,9%. Buono il trend degli enti della ricerca scientifica/sanitaria (+3,3%), mentre risulta inferiore alla media ma pur sempre positivo il tasso di crescita delle scelte a favore degli enti del volontariato (+1,3%).

Sul podio delle regioni che assorbono il 5 per mille, capofila la Lombardia (36,9% del totale), seguita da Lazio (19,4%), Emilia Romagna (6,5%), Piemonte (6,4%) e Veneto (5,6%). Per quanto riguarda la provincia di residenza, Milano copre quasi un terzo del totale (29,6%), seguito da Roma (18,8%), Torino (4,6%), Genova (3,4%) e Bologna (2,4%). Tra i comuni invece Roma supera Milano e Torino, mentre al settimo posto si inserisce tra i capoluoghi di provincia Valdagno (Vicenza).

Per Massimo Miani, Presidente del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti: " I dati analizzati dalla nostra Fondazione dimostrano come il 5 per mille sia un importante strumento di finanziamento del volontariato e della ricerca in Italia. La continua crescita del numero di enti che ne benificiano e dei contribuenti che scelgono di destinare il 5 per mille al finanziamento delle loro attività benefiche testimonia anche l'importanza di efficientare il sistema e dare maggiore fiducia ai contribuenti attraverso la trasparenza che in definitiva poggia sul miglioramento della rendicontazione economico-finanziaria delle attività degli enti. In questo senso, come Commercialisti siamo impegnati in prima linea ogni giorno affiancando gli enti nella consulenza economico – contabile e fiscale. Adesso, grazie alla Riforma del Terzo Settore, il ruolo dei Commercialisti sarà ancora più importante e il 5 per mille potrà essere ulteriormente rafforzato".

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