Non profit

5 per mille/ In quattro sopra quota centomila

Sono Anpas, Auser, Misericordie e Avis. Ma anche Celiachia e Vidas ottengono degli exploit. E con pochi investimenti pubblicitari...

di Gabriella Meroni

Anpas regina del volontariato. L?Associazione nazionale pubbliche assistenze ?sbanca? la classifica delle organizzazioni di volontariato con le sue 203.826 scelte, ritoccabili al rialzo: mentre scriviamo (martedì 12 giugno) Anpas è riuscita a calcolare il ?gettito? di circa 500 Pubbliche assistenze sulle oltre 850 sparse per l?Italia. I numeri reali dell?associazione, che conta su 100mila volontari e 400mila soci, quasi sicuramente cresceranno ancora. «È un successo inaspettato nei numeri, anche perché ottenuto senza alcun investimento pubblicitario. Ma non ci sorprende, perché le nostre associazioni sono da sempre vicine alla gente e al territorio», è il commento a caldo del vicepresidente Luca Cosso. «Per di più abbiamo scelto di non accentrare il contributo, lasciando che ogni realtà locale ne beneficiasse singolarmente. Una scelta che poteva essere rischiosa e invece ha pagato. E ora che gli italiani hanno fatto la loro parte, tocca alle autorità raccogliere il segnale e togliere per quest?anno il tetto dei 250 milioni».

Al secondo posto c?è l?Auser, l?organizzazione di solidarietà degli anziani per gli anziani, forte di 260mila iscritti, di cui 40mila volontari. Il neopresidente Michele Mangano, eletto solo il 10 giugno, esulta con giudizio: «Siamo soddisfatti, anche se ritengo ci siano margini per crescere ancora, dato che in molte regioni i nostri associati hanno preferito devolvere il proprio 5 per mille ai servizi sociali dei Comuni». «Quest?anno invece», spiega, «eliminata l?opzione comunale dovremmo recuperare anche quei sostenitori». A livello nazionale Auser ha raccolto poco più di 163mila firme, ma lo stesso Mangano non nasconde che l?obiettivo 2007 è 200mila. Anche il presidente dell?Auser però sottolinea che «occorre modificare il tetto dei 250 milioni, come chiede Vita con la campagna Alziamo il tetto».

Al terzo posto si piazza un?altra associazione di assistenza sanitaria, la Confraternita delle Misericordie (133.455 scelte secondo una nostra elaborazione), mentre al quarto si trova l?Avis: «Siamo soddisfatti», è il commento del presidente Andrea Tieghi, «del fatto che così tante donne e uomini abbiano scelto di sostenere Avis. E sicuri che le nostre sedi sapranno spendere bene quanto loro assegnato, promuovendo progetti di sensibilizzazione alla donazione del sangue e iniziative di solidarietà». Sotto quota 100mila c?è Anteas, l?associazione «terza età attiva per la solidarietà» legata alla Cisl, mentre sfiora le 50mila firme l?Associazione italiana celiachia, il cui presidente Adriano Pucci giudica il risultato «molto soddisfacente» e si dice sicuro che «potrà dare una spinta notevole alla ricerca». Prima tra le organizzazioni locali è la Vidas di Milano, che si occupa di assistenza domiciliare agli inguaribili di cancro e che rappresenta una vera e propria istituzione per la città. A commento del risultato, il segretario generale Giorgio Troisi esprime felicità, ma avverte: «Il 5 per mille ha in qualche misura ridotto le donazioni abituali», dice. «L?anno scorso infatti abbiamo registrato un calo delle donazioni nel periodo delle dichiarazioni dei redditi, come se i sostenitori ritenessero di aver ?già dato?. È invece importante far capire che questa possibilità di finanziamento si affianca alle donazioni abituali, senza sostituirle, visto che non si tratta di una tassa». Le ultime tre posizioni della top ten del volontariato sono occupate da Croce Bianca, attiva sempre nel settore sanitario; Anolf, associazione legata alla Cisl che offre una serie di servizi sociali ed economici agli immigrati (compresa l?assistenza fiscale); Planet onlus, organizzazione romana attiva nel quartiere Prenestino-Centocelle e presieduta da un avvocato, esponente dell?Udc, eletto nel Municipio di zona.


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