Non profit

5 per mille: il governo tradisce le promesse

Il governo presenta un emendamento alla Finanziaria con cui fissa il tetto per il 2008 a soli 100 milioni ed esclude le fondazioni. La mobilitazione del terzo settore

di Gabriella Meroni

L?avevamo detto tante volte: nella Finanziaria 2008 il 5 per mille non c?era. Dunque, il governo avrebbe dovuto metterci una pezza, ripristinandolo. Metodo scelto: un emendamento. Data: 18 ottobre.

Peccato che l?emendamento presentato dal governo, che Vita ha potuto consultare, rappresenti una vera e propria beffa. Contiene infatti un limite al gettito del 5 per mille che ha dell?incredibile: solo 100 milioni di euro. Ecco cosa recita il testo dell?emendamento, che modifica l?art. 84 della Finanziaria: «2-quinques. Per le finalità di cui al comma 2 bis (5 per mille per l?anno finanziario 2008, ndr) e seguenti del presente articolo è autorizzata la spesa nel limite massimo di 100 milioni di euro per l?anno 2009».

Dov?è la beffa? Semplice: solo nel 2006, primo anno di introduzione della misura, il 5 per mille ha raccolto ben 345 milioni dal 60% dei contribuenti. Nel 2007 l?adesione dei contribuenti è salita, secondo stime dei Caf, al 70%, con un limite di spesa di 400 milioni. È chiaro dunque da questi pochi dati come un tetto di soli 100 milioni sia assolutamente sproporzionato (al ribasso). Per inquadrare meglilo il problema, basti un ulteriore elemento: la campagna ?alziamo il tetto? promossa da Vita, che ha raccolto 10mila firme, è stata lanciata per protestare contro un tetto di 250 milioni!

La decisione è ancora più amara se si pensa alle numerose rassicurazioni ricevute ? anche poco tempo fa – da diversi esponenti del governo e della maggioranza, sicuri che il 5 per mille sarebbe stato reintrodotto a vantaggio del terzo settore italiano oltre che del mondo della ricerca scientifica e sanitaria. Ora l?unica speranza è un ritiro dell?emendamento, oppure una sua bocciatura nella Commissione Bilancio del Senato, dove la Finanziaria è in discussione a partire da domani.

Ma non è finita: leggendo l?emendamento si scopre anche un?altra novità: dai beneficiari del 5 per mille sono scomparse le fondazioni. Perché? Anche su questo il terzo settore attende risposte, ed è pronto alla mobilitazione.

Ecco il testo completo dell?emendamento:

All?art. 84, dopo il comma 2 aggiungere i seguenti:

?2-bis. Per l?anno finanziario 2008, fermo quanto già dovuto dai contribuenti a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche, una quota pari al 5 per mille dell?imposta netta, diminuita del credito d?imposta per redditi prodotti all?estero e degli altri crediti d?imposta spettanti è destinata in base alla scelta del contribuente, alle seguenti finalità:
a) sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all?articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, nonché delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali previsti dall?articolo 7, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 7 dicembre 2000, n. 383 e delle associazioni riconosciute che senza scopo di lucro operano in via esclusiva o prevalente nei settori di cui all?articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460:
b) finanziamento agli enti della ricerca scientifica e dell?università;
c) finanziamento agli enti della ricerca sanitaria;
2- ter. I soggetti di cui al comma 2bis del presente articolo ammessi al riparto devono redigere, entro un anno dalla ricezione delle somme ad essi destinate, un apposito e separato resoconto dal quale risulti, anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparente la destinazione delle somme ad essi attribuite.
2? quater. Con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della solidarietà sociale, del Ministro dell?università e della ricerca e del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell?economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di richiesta, le liste dei soggetti ammessi al riparto e le modalità del riparto delle somme stesse nonché le modalit e i termini del recupero delle somme non rendicontate ai sensi del comma 2- ter del presente articolo.
2- quinques. Per le finalità di cui al comma 2 bis e seguenti del presente articolo è autorizzata la spesa nel limite massimo di 100 milioni di euro per l?anno 2009?.

Conseguentemente, nella tabella A, sotto la voce Ministero dell?economia e delle finanze, è apportata la seguente variazione:
2009=-100.000

IL GOVERNO

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