Dichiarazione dei redditi
5 per mille, il cambiamento nelle tue mani
Al via la campagna di comunicazione di VITA sul 5 per mille, "Il cambiamento nelle tue mani". Undici organizzazioni presentano il loro impegno per dare risposte ai bisogni più diversi, mentre un podcast ricco di testimonianze fa toccare con mano come il 5 per mille può davvero fare la differenza. Una guida digitale per sapere cos'è, a cosa serve e come fare per destinare il tuo 5 per mille nella prossima dichiarazione dei redditi, generando cambiamento proprio dove vuoi tu
Perché gli italiani donano? La prima risposta è “perché mi piace fare qualcosa di concreto per aiutare gli altri”. Generare un cambiamento, magari piccolo, ma concreto: è questo che ciascuno di noi si aspetta quando sostiene un’organizzazione del Terzo settore. E alle organizzazioni chiediamo prima di tutto questo: la conferma del fatto che la nostra azione è stata efficace, che il nostro contributo è servito a cambiare le cose per qualcuno o per un piccolo pezzetto di mondo.
Lo stesso accade per il 5 per mille, un contributo davvero alla portata di tutti: non serve nemmeno fare una donazione, basta mettere una firma e il nostro gesto entrerà in una grande storia di cambiamento e di impatto.
Per conoscere al meglio questa opportunità e scegliere – fra tante organizzazioni – quella a cui destinare il 5 per mille è online da oggi la campagna di VITA “5 per mille. Il cambiamento nelle tue mani”, con un sito e una serie podcast originale.
Fare la differenza, dove vuoi tu
Intorno a noi – lo sappiamo – ci sono tanti bisogni: vorremmo che le cose fossero diverse, ma spesso ci sembra di essere impotenti e di non poter fare nulla. Con il 5 per mille, invece, puoi fare davvero la differenza. Tu, proprio tu. E proprio dove vuoi tu.
Ogni anno, nella dichiarazione dei redditi, puoi destinare una piccola parte delle tue tasse per costruire un mondo migliore: più giusto, più sostenibile, più inclusivo, più bello. Sei tu a decidere dove vuoi che vadano i tuoi soldi, sostenendo l’organizzazione che più vicina al tuo cuore: salute, bambini, ambiente, diritti… Il 5 per mille vale tantissimo, ma non ti costa nulla: se non firmi, quei soldi andrebbero comunque allo Stato. Grazie al 5 per mille centinaia di migliaia di persone avranno nuove opportunità e migliaia di enti potranno migliorare i loro servizi: ci guadagnano loro e ci guadagna l’Italia. Ci guadagni tu, sapendo di aver fatto la differenza per qualcuno. Firmare non ti costa nulla, non firmare invece ti fa perdere l’occasione di lasciare il segno.
Le storie di un cambiamento realizzato
Dal 2006 ad oggi con questo strumento gli italiani hanno destinato oltre 7,5 miliardi di euro per sostenere le azioni di utilità sociale realizzate da realtà e organizzazioni di vario tipo, da quelle che operano nel Terzo settore a chi fa ricerca sanitaria, dalle iniziative sociali dei Comuni fino ai gestori di parchi e aree protette. Ogni anno più di 16 milioni di italiani destinano il 5 per mille, ma per ogni cittadino che firma ce ne sono altrettanti che ancora non lo fanno: alcuni per il timore che quella firma comporti un esborso, mentre è assolutamente gratuita; altri perché non sanno chi scegliere.
La platea è enorme: sono circa 80mila i soggetti iscritti ai vari elenchi del 5 per mille. VITA propone undici realtà che meritano la vostra fiducia: Andrea Bocelli Foundation, Abio, Agop, Ail, Famiglie Sma, Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, Lega del Filo d’Oro, Missioni Don Bosco, Progetto Arca, Società Dolce e Telefono Azzurro. Di ognuna di esse raccontiamo in presa diretta l’impegno quotidiano, andando a “toccare con mano” come le risorse del 5 per mille negli anni passati hanno fatto la differenza e a cosa servirà il 5 per mille che andremo a destinare nella prossima dichiarazione dei redditi (leggi tutti i longform a firma di Rossana Certini nella sezione “Storie e persone” di VITA o nella scheda di ogni organizzazione sul sito 5×1000.vita.it).
Di chi fidarsi
Il racconto quest’anno si arricchisce anche del podcast “Il cambiamento nelle tue mani”, dove Gianmarco Landucci ha raccolto non solo la voce dell’organizzazione ma anche quella di un sostenitore che ha deciso di destinarle il suo 5 per mille e che testimonia in presa diretta quale cambiamento ha visto e quanto si senta soddisfatto della sua scelta.
Le loro parole sono preziosissime, perché dicono quanto quella “voglia di fare qualcosa” sia stata motore di un coinvolgimento sempre crescente, che li ha portati talvolta a diventare volontari per l’organizzazione. A volte, invece, essi stessi o i loro cari sono beneficiari dell’attività svolta dall’organizzazione: nessuno meglio di loro può testimoniare l’impatto del 5 per mille. Ascolta qui le puntate del podcast.
Una guida digitale al 5 per mille
Il sito 5×1000.vita.it è pensato come una vera e propria guida digitale al 5 per mille, a partire dalle informazioni di base: tutti gli italiani infatti hanno sentito parlare del 5 per mille, ma solo 4 su 10 mettono la loro firma per destinarlo. Che cosa ci frena? Soprattutto il timore che “ci costi” qualcosa in termini economici: ma è falso. E tu che il 5 per mille lo hai sempre destinato? Sai davvero tutto? Per esempio, quanto vale in media una firma? E a chi vanno i soldi di chi non inserisce il codice fiscale di un’organizzazione ma mette solo la firma?
Ecco dieci FAQ per togliersi ogni dubbio. In più, un’infografica illustra gli ambiti che gli italiani hanno sostenuto con il 5 per mille: in testa ci sono gli enti del Terzo settore, a cui in questi anni sono andate il 66,34% delle risorse. Seguono la ricerca sanitaria con il 14,23% delle risorse, destinate a finanziare gli enti che studiano nuove cure e come portarle al letto del paziente e la ricerca scientifica (13,97%).
Ma il bello del 5 per mille è proprio la libertà di scegliere l’ambito e l’organizzazione più vicina al tuo cuore, per esempio lo sport di base, i beni culturali, l’ambiente.
Le cinque parole del 5 per mille
Infine abbiamo chiesto a cinque osservatori di “rileggere” le cinque parole chiave del 5 per mille: gratuità, impatto, fiducia, democrazia, engagement. Perché un gesto che non costa nulla non è un gesto che non vale nulla: al contrario è pieno di valore e di significato. È un piccolo regalo per pensare più in profondità il senso di un gesto così semplice e così ricco. Abbiamo affidato la parola gratuità a Ivo Lizzola, docente di pedagogia sociale all’università di Bergamo e la parola impatto a Paolo Venturi, direttore di Aiccon e di The Fund Raising School. Ivana Pais, docente di sociologia economica all’Università Cattolica di Milano ci parla di senso di agency e di engagement, mentre Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di CittadinanzAttiva rilegge il 5 per mille come un esercizio di democrazia. Infine la parola fiducia: Luigi Bobba, presidente di Terzjus, rimanda a un passo del Barone rampante in cui Calvino rende molto bene la “dimensione incrementale” della fiducia. È quello in cui dice che «le associazioni rendono l’uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone e danno la gioia che raramente s’ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c’è onesta e brava e capace e per cui vale la pena di volere cose buone (mentre vivendo per proprio conto capita più spesso il contrario, di vedere l’altra faccia della gente, quella per cui bisogna tener sempre la mani alla guardia della spada)». Buona lettura e buona scelta.
Le illustrazioni sono di Marco Bolla.
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