Non profit

5 per mille. Così il terzo settore ha vinto la sua battaglia.Alzato il tetto in Finanziaria

Le petizioni popolari, la mobilitazione delle associazioni, ma anche un sussulto della politica hanno permesso, per il prossimo anno fiscale, l’innalzamento del tetto a 380 milioni.

di Riccardo Bonacina

Infine, dopo troppi «stop and go», il governo ha alzato il tetto del 5 per mille anche per l?anno fiscale 2008. Lo ha portato da 100 a 380 milioni di euro. Un tetto, quindi, che non snatura né riduce il patto con il contribuente che sceglierà di indirizzare la quota del 5 per mille delle sue tasse a onlus, fondazioni o enti di ricerca e università. L?agognata norma è contenuta in uno dei tre maxiemendamenti del governo approvati alla Camera il 14 dicembre. Sono quindi state accolte, grazie alla mobilitazione via web delle ultime ore, le richieste portate avanti da mesi dal terzo settore italiano.

Un successo della società civile
Ci sono volute le 15mila firme (ed email a Prodi e Padoa-Schioppa) della petizione lanciata da Vita e dal suo Comitato editoriale con il sito <a href="http://www.alziamoiltetto.it" target="_blank">5 per mille</a> e le 7mila firme della petizione de Il Sole 24ore per ricordare alla politica che il 5 per mille era norma gradita a 16 milioni di italiani. C?è voluto un convegno di fronte a Palazzo Chigi, il 10 ottobre scorso, per ricordare a chi ci governa come quella norma fosse un reale e partecipato esercizio di democrazia fiscale. C?è voluta una mobilitazione di piazza – la prima nella storia decennale del Forum del terzo settore – davanti a Montecitorio lo scorso 27 novembre, per spiegare a tutti i parlamentari le ragioni del popolo del 5 per mille. Una pressione costante, continua, tenace, contro le amnesie e le reticenze del Palazzo e contro le resistenze dell?apparato burocratico e amministrativo dello Stato che questa norma non ama.

Un sussulto della politica
«Si è trattato, anche, di un segnale di vita della politica», sottolinea Giuliano Barbolini (Pd), giustamente. Ed è proprio così, quando ormai più nessuno se lo aspettava, quando la convinzione diffusa era quella di una politica attenta a ogni sospiro di lobby e prona alla burocrazia, ecco che invece una decisione che squisitamente politica era (l?innalzamento del tetto fu annunciato nella conferenza stampa di presentazione della Finanziaria 2008 dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta e dal ministro alla Solidarietà sociale, Paolo Ferrero), è stata riacciuffata in extremis. Anche grazie alla capacità di ascolto e al lavoro tenace di tanti parlamentari: il presidente della commissione Affari sociali della Camera, Mimmo Lucà; il verde Angelo Bonelli; i democratici Luigi Bobba, Giorgio Benvenuto, Francesco Ferrante, Giuliano Barbolini ed Ermete Realacci; fino ai parlamentari dell?opposizione, come i forzisti Maurizio Lupi e Giorgio Jannone.«È positiva la scelta del governo di alzare a 380 milioni di euro il tetto previsto per il 5 per mille anche per il 2009», sottolinea Maurizio Lupi, tra i promotori dell?Intergruppo della sussidiarietà, che aggiunge: «Ciò nonostante il nostro impegno non si esaurisce qui. L?Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà riprenderà subito a lavorare perché il 5 per mille diventi una misura strutturale del nostro sistema fiscale». Come chiedono il Forum del terzo settore, le associazioni tutte e i firmatari delle petizioni.Magari partendo proprio dalla proposta di legge bipartisan, depositata sia in Senato che alla Camera e già sottoscritta (primi firmatari il senatore Giorgio Benvenuto e l?onorevole Giorgio Jannone) da decine di parlamentari della maggioranza e dell?opposizione.Nel 2008 si ricomincerà da qui.

Il testo

Il testo dell?emendamento alla Finanziaria 2008 approvato alla Camera lo scorso 14 dicembre:
8. Per le finalità di cui ai commi da 5 a 7 (5 per mille, ndr) è autorizzata la spesa nel limite massimo di 380 milioni di euro per l?anno 2009.
Sono stati inoltre stanziati 500mila euro per il ministero della Solidarietà per effettuare i pagamenti per gli anni 2006 e 2007.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA