Non profit

5 per mille: alziamo il tetto.it

Vita lancia un sito per la mobilitazione che chiede di alzare il "tetto" di 250 milioni imposto dalla Finanziaria 2007. Aderisci anche tu online!

di Redazione

5 per mille, lavori in corso. Il non profit italiano ha deciso di muoversi e reagire all?odioso ?tetto? che limita il 5 per mille, chiedendo con una petizione al presidente Prodi e al ministro dell?Economia Padoa-Schioppa di innalzare il limite, rendendolo adeguato alla generosità dei contribuenti italiani.

Il contenuto è semplice: si chiede di modificare la Finanziaria che ha introdotto per il secondo anno consecutivo la misura del 5 per mille, cancellando però il tetto del gettito fissato a 250 milioni e portandolo a 500. Perché questa cifra? Perché si avvicina a quanto si potrebbe raccogliere se tutti i contribuenti italiani (persone fisiche) devolvessero il 5 per mille della loro Irpef: secondo i dati del 2004 (gli ultimi disponibili), stiamo parlando di un Irpef totale di poco più di 119 miliardi, il cui 5 per mille è circa 595 milioni. E l?anno scorso, secondo stime mai smentite dalle Entrate, furono ben sei contribuenti su dieci a firmare nel riquadro del contributo, per un gettito presunto di 400 milioni. Quest?anno si potrebbe fare anche meglio: i responsabili dei Caf sono ottimisti, e per il 2007 prevedono una adesione almeno pari a quella del 2006. Secondo Gilberto De Santis del Caf Uil, addirittura, «non è improbabile che si possa registrare un ulteriore incremento del 10%».

Le modalità per abbattere il tetto non sono immediate, ma pienamente realizzabili: si tratta di emanare una leggina che cancelli il comma 1237 della Finanziaria sul 5 per mille, che autorizza «la spesa nel limite massimo di 250 milioni di euro per l’anno 2008» e fissi il nuovo limite a 500 milioni, ovviamente prevedendo la relativa copertura economica. E per quest?ultima, come non pensare al famoso tesoretto, l?extragettito fiscale che secondo il ministro dell?Economia dovrebbe andare al ?sociale? almeno per il 10%, cioè per 2 miliardi e mezzo di euro. Basterebbe la volontà. Alla petizione hanno già aderito numerose realtà del terzo settore.

Ecco l’elenco dei primi firmatari:
Abio, Acli, Actionaid International, Agesci, Aibi, Aifo, Ail, Airc, Aisac, Aism, Aiutare i bambini Onlus, Amref, Ancst, Anffas Trentino Onlus, Anpas, Arche?, Istituto Cortivo, Mosaico, Trenta Ore per la Vita, Atlha, Avis, Avsi, Cbm, Cesvi, Cgm, Ciai, Comitato Unicef, CdO, Federsolidarietà, Fratres delle Misericordie, Coopi, Csi, Csv.Net, Ctg, Fai, Alzheimer Italia, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Fondazione Dynamo, Opera San Francesco, Forum del Terzo Settore, Summit della Solidarietà, Exodus, Intervita, Intersos, Ispi, Lega del filo d’oro, Movimento Consumatori, MCL, Nazionale Italiana Cantanti, Save the Children, Sodalitas, Telefono azzurro, Telethon, Terres des Hommes, Uic, Vidas, Villaggi Sos, Vis, Wwf.

Aderisci anche tu
VITA ha lanciato online il sito della campagna “Alziamo il tetto!”. Per aderire ti basta collegarti al sito www.alziamoiltetto.it e compilare il form per spedire la lettera al ministro Tommasio Padoa Schioppa, al premier romano Prodi e per conoscenza al sottosegratio alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta. Aderisci e fai aderire!

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