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5 per mille 2023, la valanga degli enti a zero firme

Sono 80.838 gli enti che figurano tra gli ammessi al 5 per mille e 522.191.297,31 euro le risorse destinate dagli italiani. Nessuna sorpresa nella top20. Tantissimi gli enti a zero firme: quasi 14mila. A enti del Terzo settore e onlus vanno oltre 332 milioni, il 64% delle risorse

di Sara De Carli

UNA SEDE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATEFOTO DI © FABIO MAZZARELLA/AG. SINTESI

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato gli elenchi degli enti beneficiari del 5 per mille 2023, ammessi in uno o più elenchi, con il numero di firme raccolte e l’importo corrispondente.

Sono 80.838 gli enti che figurano ammessi al 5 per mille, un lunghissimo elenco suddiviso in sei parti, per un totale di 522.191.297,31 euro destinati dagli italiani, che lo Stato bonificherà agli enti. Il tetto previsto per il 5 per mille ammonta a 525 milioni: la cifra in questa edizione sarebbe quindi al di sotto del tetto, diversamente da quanto accaduto negli anni passati. Resta però da fare un confronto con gli elenchi degli esclusi, per verificare quanto gli italiani hanno destinato anche a loro.

Nessuna sorpresa nella top20, se non che esce il Fai ed entra la Fondazione Città della Speranza, con dei buoni balzi in avanti di Ail (quasi 60mila firme in più e 2 milioni di euro in più) e Fism, la fondazione della più nota Aism (40mila firme in più circa e 1,5 milioni in più).

Colpisce il fatto che molti enti, pur aumentando il numero delle firme vedono calare il contributo rispetto all’anno fiscale precedente. Il valore medio di una firma nel 2022 era stato pari a 31,69 euro contro i 31,13 euro del 2021.

Una valanga di enti a zero firme

“I pelosi della Versilpampa”, di Viareggio, sono l’ultimo ente che avrà una cifra superiore ai mille euro: stanno alla posizione 36.261 e hanno raccolto 33 firme, per un valore complessivo, compreso il riparto dalle scelte generiche, di 1.000,01 euro. Dalla posizione 36.262, occupata dall’Avis di Cellatica (BS) gli importi scendono sotto i mille euro per annullarsi a partire dalla posizione 66.847, dove troviamo il Comune di Ripabottoni, in provincia di Campobasso, con zero firme. Subito prima il Comune di Castelvittorio, in provincia di Imperia, aveva raccolto una firma, per un valore di 0,02 euro. Sono quindi quasi 14mila gli enti ammessi, ma che hanno raccolto zero firme. Già nel 2022 gli enti a zero firme erano praticamente raddoppiati rispetto al 2021: 7.100 contro i 3.716 dell’anno prima. Ora sono raddoppiati ulteriormente.

Dall’anno finanziario 2020 inoltre non sono erogate le somme d’importo complessivo inferiore a 100 euro: pertanto gli enti che incasseranno qualcosa dal 5 per mille 2023 sono circa 65.700.

I numeri 2023

L’elenco degli ammessi comprende in totale 80.838 enti, suddivisi per categoria: in cima alla classifica si trovano gli Enti del Terzo Settore e Onlus (58.870), a seguire le Associazioni sportive dilettantistiche (13.306), gli enti impegnati nella ricerca scientifica (446), quelli che operano nel settore della sanità (106), gli enti dei beni culturali e paesaggistici (177) e gli Enti gestori delle aree protette (24). Nell’elenco figurano anche 7.909 Comuni.

Gli importi assegnati

In base alle scelte espresse dai cittadini, il 5 per mille 2023 distribuirà oltre 520 milioni di euro: alla categoria degli Enti del Terzo Settore e Onlus andranno oltre 332 milioni (64%), alla ricerca sanitaria oltre 83 milioni (16%) mentre a quella scientifica saranno destinati nel complesso quasi 70 milioni (13%). Seguono i Comuni (oltre 15 milioni di euro), le Associazioni sportive dilettantistiche (17,8 milioni), gli Enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici (2,8 milioni) e gli Enti gestori delle aree protette (716mila euro). 

Foto di Fabio Mazzarella, Agenzia Sintesi


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