Non profit

5 per mille 2014, perchè tutte le associazioni guadagnano di più?

Due anni fa per la prima volta il 5 per mille potè contare su una dotazione di 500 milioni. Dopo i numerosi tetti degli anni precedenti, gli importi destinati dagli italiani sono così finiti per intero ai beneficiari, facendo lievitare il totale di oltre il 24 per cento. Un vantaggio che continuerà fino al 2017 grazie alla stabilizzazione. In diminuzione invece, anche se lieve, le firme. Ecco tutti gli importi a confronto

di Gabriella Meroni

Addio tetto, benvenuto "vero" 5 per mille. L'edizione 2014 della misura fiscale è particolare e molto "ricca" perché è la prima dopo molti anni che ha visto sparire – finalmente – l'odioso tetto imposto dalle varie leggi finanziarie al 5 per mille. Una dotazione che, a partire dal 2008, non ha mai superato i 400 milioni annui, azzoppando la generosità degli italiani. In pratica funzionava così. Anche se, per assurdo, tutti i contribuenti avessero devoluto il 5 per mille, raccogliendo per esempio 800 milioni, nelle casse delle associazioni e degli enti beneficiari non sarebbero potuti arrivare più di quei 400 milioni – e di fatto ne arrivavano parecchi di meno.

Una decisione scellerata che ha portato, nei soli anni 2010 e 2011, a uno scippo di 172 milioni: 80 nell'esercizio 2010 e altri 92 l'anno seguente, sottraendo risorse preziose a migliaia e migliaia di realtà non profit e quindi, indirettamente, a tutti coloro che queste realtà assistono o beneficiano. Una grave anomalia che oltre ad aver attirato l'attenzione della Corte dei Conti ha portato nel 2013 alla campagna #sappiatelo portata avanti da Vita, che raccolse 10mila firme contro lo scippo di Stato, e che ha dato i suoi frutti proprio per l'annualità del 5 per mille 2014, la prima con una dotazione di 500 milioni dotazione inserita nella prima Legge di Stabilità di Matteo Renzi.

Ecco spiegato dunque, e i numeri lo confermano, come mai le cifre che le associazioni si trovano in tasca sono lievitate. Finalmente il tetto è stato innalzato a un livello realistico, e così tutti i contributi degli italiani sono andati a buon fine, senza indebite trattenute. Infatti, la raccolta totale del 2014 ammonta a 484.910.997,82 euro contro i 389.996.590,38 del 2013, con un aumento di quasi 100 milioni (+24,3%), come ha rilevato Np Solution, la società di Mario Consorti.

Vediamo ora i totali di raccolta elenco per elenco, confrontandoli con quelli del 2013. Il volontariato raccoglie complessivamente 332.877.367 euro, mentre nel 2013 ne aveva raggranellati 264.352.409 (+25,9%), la ricerca sanitaria fa segnare un +19,8% con 60,1 milioni (esattamente 60.161.825), la ricerca scientifica si attesta a quota 65,8 milioni (65.828.261) con un aumento del 20,6%, mentre le associazioni sportive balzano a 11.208.720 contro gli 8.344.262 del 2013 (+34,3%). Bene anche per i Comuni, destinatari di 14.834.824 contro i 12.563.611 dell'anno precedente (+18%).

Un discorso diverso va fatto invece per quanto riguarda le firme, che per la prima volta calano, anche se di pochissimo. Gli italiani che hanno scelto il 5 per mille nel 2014 sono stati infatti 16.640.008 contro i 16.724.707 del 2013, con una diminuzione di oltre 84mila firme (-0,5%). Speriamo che questo piccolo segnale di disaffezione non venga confermato nell'annualità successiva.

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