Non profit

5 per mille 2013, lo “scippo” dello Stato continua

Come negli anni dal 2009 al 2012, anche nel 2013 a quanto destinato dagli italiani era stato imposto un tetto da 400 milioni, Ma visto che sono aumentate firme e destinatari, si è anche ampliato il tesoretto trattenuto dal fisco a scapito del terzo settore. Circa il 20% di quanto deciso dai contribuenti. Da quest'anno si cambia.

di Gabriella Meroni

Continua – e non è una novità – ilo “scippo” del 5 per mille operato dallo Stato. Nel 2013 infatti il tetto alla misura era ancora fissato a 400 milioni, esattamente come l'anno precedente, quando secondo calcoli derivanti da stime della Corte dei Conti gli italiani avevano destinato al 5 per mille 467 milioni, mentre gli enti ne avevano ricevuti solo 393. E nelle annualità dal 2009 al 2011, come calcolato da Vita, lo Stato aveva trattenuto ben 197 milioni; aggiungendo il taglio del 2012, si arriva a un totale di 271 milioni in quattro anni.
Nel 2013 le cose dovrebbero essere andate ancora peggio, come nota anche IlSole24Ore di oggi, visto che i firmatari sono aumentati, arrivando ben oltre 17 milioni, e così pure i destinatari, che hanno sfondato il muro dei 58mila. Facendo due conti, sommando le trattenute degli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 a quella del 2013 si arriva vicino a quota 400 milioni. Si assiste così ancora una volta a un 4 per mille, invece che a un 5 per mille, con uno scippo che è realistico quantificare nel 20 per cento di quanto dovuto. In pratica, un'associazione che si vede destinare 10mila euro in realtà avrebbe dovuto riceverne 8000. Solo a partire dall'annualità 2015, come stabilito dal governo, al 5 per mille saranno destinati 500 milioni, in modo da coprire – almeno secondo le stime più ottimistiche – l'intero ammontare destinato dagli italiani.
Intanto, oggi l'Agenzia ha pubblicato la classifica definitiva degli enti in base a quanto raccolto nel 2013, incrociando gli elenchi. Al primo posto nessuna sorpresa, con la conferma di Airc, mentre seguono Emergency e Medici senza Frontiere, tallonata a sorpresa dalla Fondazione Piemontese RIcerca cancro, quarta assoluta a 7, 8 milioni di euro. Almeno secondo lo Stato, perchè a questa cifra andrebbe aggiunto un ulteriore 20 per cento che le associazioni non vedranno mai.

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