Non profit

5 per mille 2013, in calo ricerca scientifica e sanitaria

Mentre il settore del volontariato continua a crescere (+40mila firme rispetto al 2012) gli elenchi dedicati agli enti della ricerca perdono dal 2 al 3% di contributi. Ma la quota di organizzazioni a «zero firme» è praticamente nulla

di Gabriella Meroni

Il 2013 non è stato un anno molto positivo per gli enti della ricerca scientifica e sanitaria che beneficiano del 5 per mille. Per il primo anno, infatti, si è registrato un calo sia nelle scelte totali che negli importi. Partiamo dalla ricerca scientifica: gli enti iscritti aumentano nel 2013, diventando 428 contro i 398 del 2012, ma diminuiscono sia le firme (-1,6%) che il totale raccolto, che passa da 55,7 a 54,5 milioni di euro (-2%). Stabile l’importo medio per firma, pari a 23,4 euro nel 2013 (era 23,5 l’anno precedente), mentre qualche cambiamento si registra a metà della top ten, con il San Raffaele che scivola dal quinto al settimo posto, l’Humanitas che sale dal sesto al quinto e il Campus Biomedico di Roma che passa dal settimo al sesto. Guida la classifica come sempre Airc, irraggiungibile con oltre 34 milioni. Quanto alla polarizzazione dei consensi, scorrendo l’elenco si scopre una quota piuttosto significativa – sebbene, anche qui, in discesa – di enti che raccolgono oltre 100mila euro: nel 2013 sono stati il 7,9% (contro il 9% del 2012). Un dato assolutamente superiore alla percentuale degli enti del volontariato con la stessa performance, che nel 2013 era appena dello 0,5%. Solo 4 le organizzazioni a «zero firme», contro le 1.047 del volontariato.

Quanto alla ricerca sanitaria, anche qui il calo di firme e importi si fa sentire, e in misura ancora maggiore. A fronte di un numero di beneficiari stabile (solo 1 in più nel 2013, per un totale di 103), le firme calano del 3,2% e il raccolto del 2,8%, fermandosi a 50,1 milioni. Poco singificative le variazioni nella top ten, con Airc e Fondazione Piemontese Ricerca sul Cancro saldamente ai primi due posti, mentre il San Raffaele perde il terzo posto nel 2013 a favore dell'Istituto Europeo di Oncologia. L’importo medio per firma è inferiore a quello della ricerca scientifica (21,8 euro), mentre sale decisamente la percentuale di enti “ricchi”: ben il 33,9% raccoglie oltre 100mila euro, mentre a nessuno tocca l’onta di non aver neppure una scelta. 

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