Non profit

5 per mille 2011, ecco l’interrogazione parlamentare

Il deputato del Pd chiede al governo se i 391 milioni che l'Agenzia delle Entrate distribuirà ai beneficiari corrispondano al totale devoluto dai contribuenti. E se non è così, quali criteri sono stati utilizzati per il ricalcolo

di Gabriella Meroni

Si stringe il cerchio attorno ai misteri del 5 per mille 2011. Dopo, le telefonate quotidiane e sino ad oggi inevase, della cronista di VITA, la lettera inviata all'Agenzia delle Entrate da parte dell'onorevole Edoardo Patriarca, deputato pd e presidente dell'Istituto italiano della donazione, anche un altro deputato, Luigi Bobba, membro della Commissione Bilancio, ha preparato un'interrogazione parlamentare per avere lumi sull'ultima edizione del contributo di cui sono stati resi noti i dati definitivi.

Ma ecco cosa scrive Bobba: "La legge finanziaria 2010 ha previsto la possibilità di destinare il cinque per mille delle proprie imposte a associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, associazioni e fondazioni di promozione sociale, enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, comuni e associazioni sportive dilettantistiche, apportando un tetto massimo di 400 milioni di euro che lo Stato devolverà secondo le scelte fatte dai contribuenti; in particolare, i dati relativi alla raccolta delle adesioni dei cittadini sulla destinazione del proprio cinque per mille sono positivi al punto di superare il tetto stabilito: nel 2009,  relativamente alla dichiarazione dei redditi del 2008, l’importo finale destinato è stato di circa 420 milioni di euro, attestando una partecipazione alla scelta di 15,4 milioni di cittadini; nel 2010, relativamente alla dichiarazione dei redditi del 2009, l’importo è salito a 463 milioni di euro con un’adesione di 16,1 cittadini".

"Ad oggi non è dato di sapere", prosegue Bobba, "qualora il tetto di spesa venga superato come nei casi precedenti,  come venga ricalcolato il coefficiente per la devoluzione di fondi agli enti beneficiari scelti dai cittadini". Il deputato chiede dunque di sapere: se non si ritenga doveroso e urgente esplicitare le modalità di calcolo relative ai casi di cui in premessa  poiché nel 2011, relativamente alla dichiarazione dei redditi del 2010, i cittadini aderenti all’istituto del cinque per mille sono stati 16,7 milioni e l’ importo totale risulta pari a 391 milioni di euro, se questa sia la cifra totale raccolta, oppure l’importo ricalcolato, in quanto eventualmente superiore al tetto di spesa previsto,  e secondo quali modalità sia stato ricalcolato il coefficiente".

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