Non profit

5 per mille 2010, i conti non tornano ancora

Il ministro dell'Economia finalmente fornisce la versione del governo sugli 80 milioni "spariti" nell'edizione del 5 per mille di due anni fa. Ma le cifre ufficiali sono peggio delle ipotesi più cupe

di Gabriella Meroni

Adesso si va per avvocati. Dopo la risposta faticosamente ottenuta dal Forum (qui il comunicato) del terzo settore a firma del ministro dell'Economia Vittorio Grilli sul caso degli 80 milioni "spariti" dal 5 per mille 2010, scendono in campo i legali per cercare di capire che fine abbiano fatto i molti quattrini destinati dagli italiani al non profit che però non sono mai arrivati a destinazione: su 463 milion raccolti, sono stati infatti distribuiti appena 383 milioni.

La lettera inviata da Grilli, che il Forum ha scelto di non rendere pubblica, a quanto pare non convince e non spiega, come si evince dai rilievi che lo stesso Andrea Olivero, portavoce fino a ieri del Forum, reinviato a viale XX Settembre con alcune precise richieste di chiarimenti.
Molte le incongruenze rilevate nella missiva del ministro: Grilli dà infatti una notizia clamorosa – e per suffragare le proprie affermazioni allega documenti della Ragioneria centrale dello Stato –  e cioè che è avvenuta un'integrazione pari a ben 155,7 milioni in termini di cassa e a 253,5 milioni in termini di residui (per un totale di € 409,3 milioni), del capitolo di spesa 5 per mille 2010. Sarebbero quindi stati oltre 409 i milioni a disposizione (e non 463); perché dunque erogarne solo 383? Che fine hanno fatto gli altri 26? E perché questa integrazione "parziale"? Non si poteva arrivare direttamente a integrare la somma donata dagli italiani, ovvero 463 milioni?

Non è finita. Alla risposta di Grilli si allega anche una nota dell'Agenzia delle Entrate che evidenzia come "le risorse disponibili complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille, relativamente all’anno finanziario 2010, sono quantificate in € 400 milioni, ma a valere su tale importo, € 100 milioni sono destinati  a interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati”. Ovvero, dai 400 milioni in dotazione bisogna toglierne 100 per i malati di Sla. Peccato che – come nota Olivero – la legge che introduce questo fondo pro Sla "si riferisce all’esercizio finanziario 2011, relativamente alla raccolta dell’anno 2010, mentre le erogazioni del 5 per mille di cui si discute riguardano l’esercizio finanziario 2010, anno di imposta 2009". L'Agenzia delle Entrate ha sbagliato anno? Sono norme inspiegabilmente retroattive? O cos'altro?

Dopo aver osservato – non con una notevole dose di self control – che permangono "perplessità sui criteri adottati nella distribuzione delle risorse nonché incertezze su dati e cifre che appaiono tuttora privi di congruenza" il Forum spedisce a Grilli quattro-domandine-quattro:
1) è vero che a fronte di una somma complessiva di € 463 milioni destinata dai contribuenti in forza di scelte esplicite, sono stati erogati agli enti accreditati solo € 383 milioni?

2) se sì, entro quali termini si intende erogare la differenza di € 80 milioni allo stato non liquidata?

3) riguardo alla quota di risorse per le organizzazioni del Terzo Settore, qual è l’importo complessivo della raccolta del 5 per mille per tali enti e quale invece l’importo effettivamente erogato?

4) in caso di mancata corrispondenza tra i due dati, entro quali termini si intende erogare la differenza allo stato non liquidata?

Si attende con impazienza una risposta – possibilmente meno confusa della prima.

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