Cultura

40 anni Sant’Egidio: il saluto di Riccardi al Papa

Così Riccardi si è rivolto a Benedetto XVI giunto sull'Isola tiberina per il compleanno della Comunità

di Redazione

Beatissimo Padre,
con grande gioia La accogliamo nella basilica dell?Apostolo Bartolomeo, oggi luogo memoriale dei ?Nuovi Martiri? del XX secolo. Così lo volle il Servo di Dio, Giovanni Paolo II, che aveva affidato la basilica alla Comunità nel venticinquesimo anniversario con quella fiducia affettuosa che ci ha fatto crescere.
La accogliamo, Padre Santo, come Successore di Pietro. Sant?Ambrogio afferma: Gesù ci ha lasciato Pietro come ?vicario del suo amore?. Pietro e i suoi successori ci radunano con amore e sulla via dell?amore. E? vero! Lei ci ha insegnato, dalla prima enciclica, che l?amore vero libera dalla filautia, dall?amore per sé. Oggi Vostra Santità onora la memoria dei martiri, le cui esistenze parlano di un amore forte come la morte. Uomini e donne che non hanno vissuto per sé: scandalo per il mondo del Novecento, che ha fatto sua suprema legge il ?salva te stesso?, gridato a Gesù sotto la croce. Tale è ancora il mondo del nostro secolo. E purtroppo tanti cristiani sono ancora uccisi in varie parti del mondo!
Siamo toccati dal fatto che la Sua visita avvenga nel quarantesimo anno di Sant?Egidio, come un dono prezioso. Nati a Roma sentiamo un affetto filiale per Vostra Santità, Vescovo di Roma e, dov?è Sant?Egidio nel mondo, c?è sempre un po? di Roma.
Quarant?anni fa, dopo il ?68, quel grande sconvolgimento occidentale, muovemmo i primi passi. Uno slancio vitalistico animava le giovani generazioni per fare un mondo migliore: è rifluito invece in un pesante ripiegamento, come Lei ha scritto. Rutilio Namaziano con spirito romano ha insegnato: « Ordo renascendi est crescere posse malis (all?essenza del rinnovamento appartiene la capacità di crescere attraverso i mali) ».
In quella temperie, sentimmo di non farci guidare da noi stessi. Perché il mondo fosse migliore, dovevamo cambiare noi stessi. Ci guidò l?amore per la Parola di Dio, anima della preghiera di ciascuno, accolta nelle nostre preghiere di ogni sera in tutte le Comunità, da Roma, all?Africa, all?Asia, all?America Latina? La Parola di Dio cresce in noi, come dice il Grande Gregorio. Ci ha guidato l?amore per la liturgia e il Triduo Pasquale, vissuto come cuore della nostra Comunità.
Cercavamo un mondo nuovo, comprendemmo di doverci rinnovare personalmente e sempre. Siamo sempre figli più grati di questa Madre antica, la Santa Chiesa Cattolica, con gli apostoli, i santi, i martiri. Siamo contenti di essere figli di questa Madre!
Siamo stati preservati dal freddo delle ideologie di quegli anni, dal calore bruciante del vivere per sé. Siamo stati guidati sulla via dell?amore. Verso gli altri. Soprattutto i più poveri, di Roma, poi del mondo, con i loro dolori, le loro malattie ?l?AIDS-, le loro guerre. I poveri ci hanno dato tanto.
Lei sa, Padre Santo, che tra tante terre che amiamo (siamo in circa settanta paesi del mondo), l?Africa è nel nostro cuore con le sue grandi risorse umane: ma è anche una terra dove il materialismo umilia l?uomo con la violenza, la povertà, il culto del denaro, sfigurando l?immagine di Dio. Dall?Africa al mondo intero, nel nostro piccolo, vediamo in opera la forza umanizzante, liberatrice e pacificatrice della gratuità della vita cristiana.
Abbiamo scoperto il dono gioioso e responsabile di un carisma. E? quel che siamo felici di dire alla Santità Vostra: siamo contenti di essere cristiani e figli della Chiesa! Lo diciamo con un grido di gioia più forte delle grida di dolore che pur sentiamo nel mondo. Sì, contenti di essere cristiani!
Così, la nostra umile vita si raccoglie grata questa sera attorno a Lei, Padre Santo, attorno alla testimonianza dei ?Nuovi Martiri?, in questo tempo di Pasqua. Ora la Resurrezione di Gesù ci illumina dal profondo e ci proietta, da Roma al mondo intero, in un senso rinnovato della missione dei discepoli di Gesù, mandati a comunicare il Vangelo e a guarire le malattie.
La Sua Presenza in mezzo a noi ci commuove e ci tocca. Possa il Signore sostenerLa sempre con ogni dono e proteggerLa, mentre si incammina verso il quarto anno del Suo Pontificato. Grazie!

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