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Vita30

30 anni di VITA, un evento (e un logo) per raccontarci

Il compleanno di questo giornale si festeggerà il prossimo ottobre, alla Fabbrica del Vapore di Milano il 25 e 26, ma siamo già al lavoro un evento e numerose iniziative. A partire da una comunicazione dedicata

di Matteo Riva

Noi, come vivremo? Questo è il titolo proposto per l’evento dei 30 anni che prende spunto dal romanzo di Genzaburo Yoshino, recentemente rilanciato dal film di Hayao Myazaki. La domanda sollecita un grande e affascinante compito, che investe oggi il non profit: quello di ridisegnare i comportamenti e le scelte di vita per garantire il diritto a un futuro giusto e sostenibile per le nuove generazioni.

Il non profit è depositario di saperi e di vissuti, incrementati e consolidati in questi 30 anni, che sono preziosi per immaginare e costruire un futuro sostenibile e giusto. Sono saperi e vissuti che toccano tutti gli ambiti del vivere, dall’economia ai rapporti sociali, dall’ambiente all’educazione, dalla salute al tempo libero. Partendo da questo tessuto di storie e di esperienze, che risposte si possono dare alla sfida contenuta nel titolo? Questo è quello cui proveremo a rispondere il 25 e il 26 ottobre a Milano, alla Fabbrica del vapore, con numerosi ospiti.

Per l’occasione, VITA, in questi mesi, riproporrà una serie di iniziative che potrete seguire restando aggiornati ai nostri canali di comunicazione. Nel frattempo per l’occasione abbiamo disegnato un logo, “Vita 30” e una comunicazione del trentennale che guardI al futuro di questo medium ibrido tra cartaceo e digitale.

VITA, attraverso le sue copertine, accoglie da anni diversi linguaggi visivi oltre che opinioni. L’identità di questo medium è sempre stata in questo senso molto dinamica, permissiva nei cambiamenti di colore e di grammatica grafica, prima con la fotografia e poi con l’illustrazione. Tuttavia abbiamo sempre guardato con rispetto e un po’ di timore reverenziale a questa prima copertina (sotto) di Gavino Sanna, leggendario pubblicitario che ha generosamente concepito graficamente questo giornale, oltre che il suo nome.

Ora, per tributargli il nostro infinito riconoscimento, abbiamo chiesto al duo di Fantasia Type di “prestarci” questo carattere, dal nome Dote e non ancora del tutto finito, ispirato a quel Bernhard, il font della testata di VITA.

Sanna ha giustificato la scelta del carattere così: «Cercavo qualcosa che sapesse di vecchio, di familiare. Perché ciò che è vecchio, nel mio immaginario, ispira sentimenti di bontà. E poi era un carattere senza spigoli, docile. Con il quale si familiarizza senza problemi. Un carattere che non suscita ostilità né cattivi sentimenti».

Insomma 30 anni di buona tradizione con uno sguardo al futuro, auguri VITA!


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