Festeggiamo insieme

30 anni di VITA: “E noi come vivremo?”, una due giorni per costruire futuri possibili

È online il sito con il programma dell'evento che si terrà alla Fabbrica del Vapore di Milano il 25 e 26 ottobre. Il titolo è ispirato all'ultimo film di Hayao Miyazaki. Tutti i panel sono gratuiti. Vi aspettiamo per condividere con noi e con i relatori un modo diverso di immaginare il nostro modo di vivere

di Giuseppe Frangi

In una sequenza dell’ultimo film del grande Hayao Miyazaki, “Il ragazzo e l’airone”, il giovane protagonista si trova tra le mani un libro lasciatogli in eredità dalla mamma, rimasta sotto le bombe dell’ultimo conflitto mondiale. Il titolo di quel libro, “E voi come vivrete?” ci aveva subito colpito: era come un messaggio lanciato oltre che a Mahito Maki, il ragazzino del film, anche a noi proprio nell’imminenza della scadenza dei primi 30 anni della nostra storia. Da “VITA” a “vivere”, dal sostantivo al verbo il passaggio era istintivo. Di qui l’idea di farne il tema, anzi la domanda, al centro di una due giorni che cadrà proprio nell’imminenza dell’anniversario i prossimi 25 e 26 ottobre a Milano alla Fabbrica del Vapore (il primo numero di VITA con Riccardo Bonacina fondatore e direttore era uscito il 27 ottobre 1994, qui il programma e le indicazioni per registrarsi ai vari eventi, tutti gratuiti).

Dalla seconda persona plurale si è passati alla prima: “E noi, come vivremo?” è diventato così il titolo della manifestazione, che festeggiando non vuole celebrare e guardare indietro, ma raccogliere la sfida e provare ad immaginare futuri possibili. La struttura portante che potete scoprire navigando nel sito 30.vita.it online da qualche giorno,  è costituita da 10 sessioni nelle quali la domanda del titolo verrà declinata in dieci verbi che toccano i punti nodali della vita di ogni giorno. Si inizia venerdì dal “Come cureremo?” e si finisce il sabato pomeriggio con il “Come penseremo?”. Gli altri verbi che scandiscono le due giornate li potrete scoprire scorrendo il sito, conoscendo anche i personaggi che sono stati chiamati a proporre delle possibili risposte. Non saranno dei talk show ma delle comunicazioni in cui ciascun oratore sarà chiamato a gettare semi di futuro.

Nel programma della due giorni ci sarà anche molto d’altro, a partire dal momento davvero speciale d’avvio: un comitato editoriale speciale e aperto al pubblico in cui verrà presentata una ricerca appositamente commissionata a Swg sulla percezione che gli italiani hanno del Terzo settore; la ricerca prevede le risposte di un campione di 2mila cittadini, che verrà commisurato con le risposte raccolte tra i presidenti delle associazioni del Comitato editoriale. Altro momento molto significativo è l’Hackathon, che metterà al lavoro 60 ragazzi, a partire da giovedì 24, per elaborare risposte e soluzioni sul tema delle diseguaglianze. Le loro proposte verranno presentate al pubblico e poi sottoposte al vaglio di una giuria. Il contrasto delle disuguaglianze passa anche attraverso il rafforzamento delle realtà di Terzo settore: per questo è importante il rapporto con gli istituti bancari. Una questione affrontata in un incontro con i responsabili di “Intesa Sanpaolo per il Sociale” guidati da Paolo Bonassi, chief social impact della banca.  “Perché dono” è il titolo di un libro in cui una giornalista ha raccolto 50 interviste, scavando nelle ragioni e nel sentiment di altrettanti donatori fedeli. Ne parleremo sabato mattina con l’autrice Daria Capitani. 

Il finale non poteva essere che una grande festa, aperta da Franco Arminio, con i suoi Canti della gratitudine. A seguire altro momento spettacolare con Giacomo Poretti. Il 1994 era stato un anno molto fertile per il Terzo settore italiano: in chiusura saliranno sul palco tutti i rappresentanti delle realtà coetanee di VITA. A cui si uniranno le altre realtà del comitato editoriale che nel 2024 festeggiano altri importanti anniversari.

Cosa fa VITA?

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