Non profit

3 siti web per condividere il cibo e combattere gli sprechi

Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, abbiamo scelto tre piattaforme web che permettono di condividere il cibo tra vicini, risparmiando ed evitando gli sprechi

di Ottavia Spaggiari

 

Sono 1,3 miliardi le tonnellate di cibo prodotte ogni anno che vanno perse. Secondo i dati Fao, circa un terzo di tutto il cibo prodotto, a livello mondiale, va perduto o sprecato lungo la produzione e il consumo. Le perdite alimentari si verificano prevalentemente nel corso della produzione, durante il raccolto, la trasformazione e la produzione, mentre gli sprechi di cibo avvengono soprattutto a livello di dettaglianti e consumatori. Si calcola infatti che lo spreco pro-capite per consumatore in Europa, in Nord America e in Oceania si aggiri tra i 95 e i 115 l’anno, mentre  nell'Africa Subsahariana, nel sud e sudest asiatico oscilli tra i 6 e gli 11 kg l'anno. Mentre 870 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, nei paesi industrializzati circa la metà di tutto il cibo prodotto viene sprecato, la ragione più comune è che i produttori, i distributori e i consumatori eliminano alimenti che sono ancora buoni per essere consumati.

Abbiamo scelto tre siti web che promuovono buone pratiche, permettendo di condividere il cibo, risparmiare le risorse ed evitare gli sprechi.

Casserole

Creato dall’agenzia d’innovazione londinese, Futuregov, Casserole permette a chiunque di condividere il cibo in eccesso con i vicini che ne fanno richiesta. Per partecipare come cuoco, basta segnalare la propria  disponibilità sul sito web del progetto, specificando la propria posizione e offrendo qualche informazione relativa al piatto che si intende cucinare. Le persone interessate possono fare richiesta di un pasto a domicilio direttamente online, anche se, per facilitare l’inclusione degli anziani e di chi non ha accesso a internet, è stata attivata una linea telefonica per raccogliere le richieste. Il progetto intende contrastare l’isolamento sociale e agli sprechi alimentari attraverso la condivisione del cibo tra vicini.  

 

AmpleHarvest.org

Si chiama AmpleHarvest.org, il sito web che mette in rete gli amanti del giardinaggio con una passione per gli orti, con i banchi alimentari della propria comunità. Negli Stati Uniti sono 40 milioni le persone che coltivano frutta e verdura nel proprio cortile, e, nello stesso paese, sono circa 50 milioni le persone che ogni giorno, rischiano di non avere un pasto garantito. Non ci è voluto molto a Gary Oppenheimer, imprenditore sociale col pollice verde per mettere in relazione queste due cifre. Rendendosi conto dell’enorme quantità di frutta e verdura cresciuta nei giardini dei privati che spesso non viene consumata, Oppenheimer ha ideato il sito web AmpleHarvest.org e, più recentemente, l’app per smartphone che permette ai banchi alimentari di segnalare i prodotti di cui hanno più bisogno, e alle persone con un orto di rispondere alle richieste dei punti di raccolta più vicini. In appena due anni AmpleHarvest.org ha distribuito oltre 20 milioni di tonnellate di cibo fresco ai banchi alimentari locali.

Foodsharing

Ha solo qualche mese di vita ma ha già conquistato centinaia di cittadini in Germania, si chiama Foodsharing ed è la piattaforma web che permette ai cittadini di condividere il cibo in eccesso con i vicini. Nata dall’idea di Valentin Thurn e Stefan Kreutzberger, inizialmente l’iniziativa aveva coinvolto solo poche famiglie in alcune città tedesche ed è stata lanciata online su tutto il territorio lo scorso dicembre. Dal riso, agli omogeneizzati per bambini, agli avanzi del pranzo domenicale, che una famiglia non riesce a consumare, i prodotti offerti sulla piattaforma sono i più vari. Ogni offerta è geolocalizzata, completa di descrizione, quantità di cibo e data di scadenza entro cui i prodotti possono essere ritirati. Ogni utente iscritto al portale deve rispettare precise norme igienico-sanitarie e di conservazione, soprattutto per quanto riguarda i prodotti più freschi. Si calcola che nella sola Germania , lo spreco di cibo pro-capite sia di circa 82 kg. Ogni anno 500.000 tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura.

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