Formazione

3 domande a… Claudio Bisio, attore

Da quando c’è lui, un pezzo dopo l’altro l’opera di Pennac sta sbarcando a teatro. «Un virus», lo definisce il francese

di Redazione

Da quando c?è lui, un pezzo dopo l?altro l?opera di Pennac sta sbarcando a teatro. «Un virus», lo definisce il francese. Dialogo con Bisio alla vigilia della tournée che porterà Grazie! in giro per l?Italia. Cosa ne pensa Pennac della vostra messa in scena? Ci sono state le primarie, un evento importante… Penso che gli sia piaciuto, cosa eccezionale: per lui i registi che hanno tratto film o pièce dai suoi testi sono dei coglioni. Ma mica è facile tradurre le sue metafore in un linguaggio visivo, si rischia di banalizzarle. Noi non siamo stati fedeli al testo, lo abbiamo reinventato. Pennac dice che la vede bene in un film tratto da Dr Jekyll e Mr Hyde… Sì, io faccio Hyde e chiamo Zingaretti a fare Jekyll. L?ultimo libro che ha letto? La cognizione del dolore di Gadda. Non lo conoscevo, una sera Daniel lo ha citato e mi ha incuriosito. Una pizza. È difficilissimo. Scommetto che non lo ha mai letto neanche lui. Io sono un self made man dal punto di vista culturale…


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