Mondo

di Sara De Carli

Questa forse è la volta buona, hanno pensato a fine marzo le 600 famiglie in attesa di adottare un bambino bielorusso, davanti alla firma ufficiale del nuovo protocollo bilaterale. E invece il sogno è durato poco: in cinque mesi, solo tre domande sono state approvate e i genitori del Coordinamento famiglie adottanti in Bielorussia sono di nuovo sul piede di guerra. «La Bielorussia ha completamente disatteso gli impegni sottoscritti nel protocollo», denuncia Francesco Mennillo. Ma quel che è peggio è che ora «voci non ufficiali parlano di una chiusura delle adozioni, se non per bambini con malattie gravi. Lo ha detto l?ambasciatore bielorusso in persona in una riunione al ministero Affari esteri».

La speranza delle famiglie era legata soprattutto alla minuzia con cui il protocollo elencava l?iter e le tempistiche che le domande di adozione avrebbero dovuto seguire: con regole così precise, impossibile impantanarsi in un gioco di rimpalli. Un primo percorso era stato studiato per le 150 domande di adozione presentate a Minsk prima dell?ottobre 2004, famiglie che hanno concluso il loro calvario, ma con risultati ben diversi da quelli sperati. Su 150 domande, i casi ?rivedibili? al 1° maggio 2007 erano 62: 33 domande hanno superato il vaglio del consiglio nazionale in Bielorussia, ma poi solo tre (sì, tre) sono state approvate dal ministero dell?Istruzione. Mennillo invece aspetta due ragazzi dal dicembre 2004: orfani, un maschio di 16 anni e una femmina di 9.

Li ha ospitati con un programma di accoglienza estiva nel 2004 e da allora sono tornati sempre, anche quest?estate. La pratica di Mennillo sta nella seconda tranche, quella delle 450 domande depositate secondo il nuovo regolamento. La sua domanda, insieme ad altre 10, ha ottenuto l?ok della Provincia e della Regione, e ora è al vaglio della commissione tecnica che poi, eventualmente, la porterà sulla scrivania del ministro. Per le altre 440 pratiche (più le altre 85 della ?prima tranche?), il silenzio. O una lettera che respinge la domanda: «I motivi però sono generici», dice Mennillo, «nulla che abbia a che fare con la famiglia. E pensare che in Bielorussia fanno 500 adozioni l?anno, compresi gli affidi agli istituti». Il protocollo prevedeva, dopo tre mesi, una verifica della sua attuazione: in giugno l?Italia ha chiesto una convocazione della commissione tecnica, ma la Bielorussia non ha risposto.

«A luglio ci hanno detto che era una cosa temporanea, che la Bielorussia aspettava il rientro di tutti i bambini venuti in Italia nei soggiorni terapeutici. Ma voci non ufficiali ora parlano di chiusura». Il Coordinamento ha chiesto che una delegazione sia ricevuta a Minsk dal presidente Lukashenko, e vuol portare in Parlamento un intervento legislativo che riconosca l?affido internazionale.


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