Formazione

25% di e-learning, il Miur va incontro agli studenti atleti

È stato presentato ieri il nuovo progetto per abbattere l'abbandono scolastico dei ragazzi che fanno sport ad alto livello. Si comincia con 1.342 studenti appartenenti alle categorie giovanili Allievi e Primavera della Lega Serie A, l'anno prossimo sarà esteso a tutte le discipline sportive

di Redazione

Il portiere della Juventus, Emil Audero, frequenta l'ultimo anno di Liceo scientifico: «Le lunghe assenze mi penalizzano più di ogni altra cosa», ha raccontato, riferendosi alle continue trasferte con la squadra. Il centrocampista della Lazio e della nazionale italiana under 21, Danilo Cataldi, ha lasciato la scuola al terzo anno del Liceo scientifico perché «nell'affrontare i due impegni, sport e scuola, le problematiche erano tante. Ora spero di riprendere e finire gli studi grazie a questo Programma». La campionessa di nuoto Simona Quadarella, al IV anno del Liceo scientifico ha spiegato quanto sia «difficile rimanere concentrati in classe e poi fare gli allenamenti, magari in vista di una gara». Andrea Lucchetta, il campione mondiale di pallavolo, ha raccontato invece di come sia riuscito a diplomarsi, ma ha confessato il rimpianto di non essere riuscito «a laurearmi in Ingegneria elettronica come avrei voluto. A tutti dico di non arrendersi mai. Bisogna trovare sempre gli spazi. La scuola ti forma».

Questi atleti professionisti ieri insieme al ministro Giannini, al Sottosegretario Gabriele Toccafondi, al Presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta e al Presidente del Coni Giovanni Malagò hanno presentato il nuovo Programma rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di II grado che praticano attività sportiva di alto livello, per conciliare la vita da studenti con quella da atleti. L’obiettivo? Consentire a questi giovani di inseguire il loro sogno senza dover rinunciare allo studio. Si parte con 1.342 studenti appartenenti alle categorie giovanili Allievi e Primavera della Lega Serie A, di cui 326 con contratto professionistico e 13 già esordienti nel massimo campionato. Per loro niente più lezioni perse a causa di gare e allenamenti: grazie a soluzioni didattiche ad hoc e all'uso della tecnologia, potranno stare al passo con la loro classe.

Si tratta di una sperimentazione triennale, che dal prossimo anno scolastico sarà estesa agli studenti-atleti di tutte le discipline sportive. Gli studenti-atleti non avranno "sconti" sui programmi di studio, che saranno uguali a quelli dei loro compagni, ma potranno seguire le lezioni tramite una piattaforma web, conciliandole con gli impegni sportivi e sempre attraverso questa piattaforma potranno dialogare e interagire con i docenti o con i compagni. Ad affiancare ciascuno studente ci saranno due tutor: uno scolastico e uno sportivo. Le attività di e-learning (documentate e certificate dal Consiglio di classe) potranno essere equiparate ai fini della valutazione a quelle svolte in presenza, per una quota massima del 25% del monte orario annuale. Le verifiche non potranno essere effettuate tramite la piattaforma digitale.

«Nel 90% dei casi lo sport che si pratica anche a livello agonistico da giovani non diventerà l'attività principale nella vita, è bene quindi che l'istruzione non sia abbandonata dai ragazzi. Con questa sperimentazione – ha spiegato il Sottosegretario Gabriele Toccafondi – vogliamo offrire la possibilità agli studenti-atleti di portare avanti una carriera da professionisti ed allo stesso tempo vogliamo abbattere l'alto tasso di dispersione scolastica che colpisce gli studenti che praticano sport ad alto livello. Per la prima volta il sistema nazionale d'istruzione si occupa di sostenere il percorso scolastico di questi ragazzi, un obiettivo importante che compariva come uno degli aspetti qualificanti della Buona Scuola».

In foto Danilo Cataldi con il Ministro Giannini e il sottosegretario Toccafondi

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