Volontariato

24 marzo: giornata a ricordo dei martiri delle missioni

"Un’occasione privilegiata per fare memoria del sacrificio di tanti uomini e donne" scrive padre Giulio Albanese

di Benedetta Verrini

“Ventiquattro anni fa veniva ucciso monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador ed oggi ricorre la XII ?Giornata dei missionari martiri?, l?iniziativa ideata in Italia dal Movimento giovanile missionario delle Pontificie opere missionarie e che si sta diffondendo anche in altri Paesi. Lungi da qualsiasi forma di retorica o falso pietismo, si tratta di un?occasione privilegiata per fare memoria del sacrificio di tanti uomini e donne di buona volontà che hanno dato la vita per Cristo”. Così scrive oggi padre Giulio Albanese, in un’articolo per l’agenzia Misna (www.misna.org). Il tema scelto per la commemorazione di oggi è “Perseguitati ma non abbandonati”. Padre Albanese si sofferma a sottolineare che a livello mediatico vi è in effetti una palese disattenzione riguardo alla persecuzione e al connesso tema del martirio di queste persone, “al punto tale che raramente vengono istituite commissioni d?inchiesta per accertare le responsabilità delle uccisioni perpetrate da bande armate, sicari o altri scellerati dal grilletto facile, negando ogni forma di rispetto per la vita umana”. “Nel martirologio del 2003 compaiono ventinove nomi” prosegue padre Albanese. “Tutte persone generose che la Misna ha fatto conoscere dando notizia del loro sacrificio: un arcivescovo, venti sacerdoti, un religioso, tre seminaristi, due volontarie laiche, due laici. Diciassette sono stati uccisi in Africa; 10 in America Latina; 2 in Asia. Quanto alla nazionalità dei martiri, undici erano africani; otto latino americani; sette europei; tre asiatici. Il presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, lo scorso anno, in occasione di una manifestazione al Qurinale, sottolineò come i missionari “fanno onore all?Italia”. Noi però vorremmo che la voce dei missionari fosse maggiormente ascoltata dalle istituzioni politiche nazionali, anche in sede europea, soprattutto quando sono in gioco temi scottanti come quelli della giustizia planetaria, della pace, della solidarietà internazionale. Oggi però va anche ricordato lo stuolo di uomini e donne, esponenti della società civile e del laicato ecclesiale, che continuano a perdere la vita, spesso a causa delle medesime sopraffazioni per le quali i martiri hanno versato il loro sangue”.


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