Welfare

215 morti in 2003 sui cantieri, 1 su 6 è immigrato

Il triste primato spetta al Lombardia (41 morti), e nel nord in generale si verifica il maggior numero di incidenti in edilizia (68%)

di Gabriella Meroni

Duecentoquindici morti in un anno, in media 18 al mese. Il 2003 e’ stato un nuovo anno nero per l’edilizia ed il 2004 non si e’ aperto sotto i migliori auspici: in questi primi 20 giorni gia’ si contano ben quattro vittime nei cantieri edili italiani. Fra i morti del 2003 ben uno su sei, cioe’ il 15% del totale, era extracomunitario, la maggior parte con eta’ compresa fra i 26 ed i 35 anni. Lo rende noto la Fillea Cgil, sottolineando come in Italia ben il 38% degli infortuni sul lavoro avviene nel settore delle costruzioni, ”uno dei piu’ esposti”, perche’ l’edilizia in base al rapporto fra morti ed occupati ”e’ quello piu’ colpito”. Il costo degli infortuni nelle costruzioni e’ nell’ordine dei 5 milioni di euro, l’8% del pil. A questo quadro di per se’ gia’ negativo c’e’ poi da aggiungere, continua la Fillea Cgil, che il dato complessivo non tiene conto degli incidenti che passano sotto silenzio: molti lavoratori-vittime sono infatti irregolari e quindi non vengono registrati ne’ dall’anagrafe ne’ dalle casse Edili ne’ dall’Inail. Nel 2002 gli incedenti non mortali nel comparto edile sono stati 99.247, in calo rispetto ai 102.214 del 2001. Il rapporto fra incidenti sul lavoro ed occupati e’ superiore alla media europea: se nell’Ue, infatti, il dato medio dei casi mortali per 100.000 occupati e’ al 2,7, in Italia balza al 3,3. ”Nel nostro paese – lancia l’allarme la Fillea Cgil – si muore lavorando piu’ che nel resto dell’Europa. E sono soprattutto i lavoratori delle piccole e medie imprese a farne le spese. I dati di oggi confermano la necessita’ di non abbassare la guardia sul fenomeno infortunistico nei cantieri e piu’ in generale nel settore delle costruzioni, che mantiene una triste primato fra i settori produttivi”. La causa di morte piu’ frequente nei cantieri e’ la caduta dall’alto (38,5%), mentre le giornate con piu’ incidenti sono solitamente il lunedi’ ed il venerdi’. I mesi piu’ neri del 2003, quelli cioe’ con il maggior numero di vittime sono stati maggio e settembre. Fra le regioni, il triste primato spetta al Lombardia (41 morti), Toscana (23), Veneto (22), anche se nel nord piu’ in generale si verifica il maggior numero di incidenti (68%). Secondo il segretario della Fillea Cgil, Franco Martini, ”il numero dei morti nel 2003 rappresenta ancora un altissimo tributo pagato allo sviluppo ed alla crescita. Serve a poco alimentare la polemica sulla statistica, che parla di una diminuzione degli infortuni – spiega – La statistica fotografa il lavoro ufficiale, mentre sfugge al controllo la vasta area del lavoro sommerso ed illegale, fonti di gravi inadempienze ed evasione dalle leggi e dalle norme antinfortunistiche”. Il Governo, continua Martini, ha assunto ”impegni formali nella lotta contro gli infortuni, ma nei fatti l’unico atto concreto – aggiunge – e’ una delega volta a modificare in peggio la norma antinfortunistica ed un avviso comune firmato con le parti sociali del settore che rischia di rimanere lettera morta se non faranno seguito decisioni concrete del Governo, di cui ad oggi non vi e’ traccia”. UNA VITTIMA SU SEI IMMIGRATO: Nel 2003 fra le 215 vittime contate si registravano 32 extracomunitari, pari al 15% del totale. Una dato che rileva – afferma la Fillea Cgil – come sia cambiata la mappa di chi lavora nei cantieri edili italiani. E meta’ delle’ vittime venute a lavorare in Italia avevano fra i 26 ed i 35 anni. CADUTA DALL’ALTO, LA CAUSA PIU’ FREQUENTE: La causa piu’ frequente e’ la caduta dall’alto (38,5%). Le altre cause sono: travolto da gru, carrello, elevatore o ruspa (15,4%), il crollo di una struttura (15%), colpito da materiali di lavoro (9,2%), ribaltamento del mezzo (9%), folgorato (7,5%). Il restante 5,4% e’ rimasto vittima per altri motivi. – LE REGIONI MAGLIA NERA: La regione con il maggior numero di morti bianche e’ la Lombardia (41), seguita da Toscana (23), Veneto (22) e Lazio (16). Tutte le regioni hanno avuto almeno una vittima. MAGGIO E SETTEMBRE, I MESI NERI: Maggio e settembre sono stati, nel 2003, i mesi in cui si e’ registrato il piu’ alto tasso di mortalita’ nei cantieri edili. Anche giugno e luglio, i mesi estivi, hanno pero’ registrato un aumento degli incidenti. LUNEDI’ E VENERDI’ LE GIORNATE CON PIU’ INCIDENTI: Gli infortuni mortali accadono piu’ frequentemente il lunedi’ ed il venerdi’. Secondo il monitoraggio della Fillea Cgil, il 45,9% degli incidenti si verifica in tarda mattinata, prima di pranzo.


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