Mondo

21 grammi, Sean Penn pesa le nostre anime

Recensione del film "21 grammi" di Gonzalez Inarritu.

di Giuseppe Frangi

C?è sempre un incrocio al cuore del cinema di Gonzalez Iñarritu. Lo scoprivamo alla fine del suo film rivelazione, Amores perros, quando quattro storie, apparentemente slegate tra loro, trovavano un?inattesa e risolutiva connessione in un incrocio di Città del Messico. In 21 grammi le strade dei personaggi di Iñarritu s?intersecano in una non dichiarata città americana. Un galeotto in fase di totale redenzione investe con il suo pick up un padre con le due figlie. Il cuore dell?uomo darà speranza di vita al terzo protagonista del film, Paul Rivers (interpretato da Sean Penn). Il quale con il cuore nuovo si sente addosso un?altra identità e s?avventura in un?intensissima storia d?amore con Cristina, la donna rimasta vedova (una Naomi Watts straordinaria). L?incrocio di Iñarritu questa volta non riserva sorprese. Lo spettatore capisce che da lì passano i destini dei protagonisti: tocca così a un montaggio ardito, intessuto di flash back, garantirci uno spiazzamento continuo. Ma rispetto al folgorante esordio, questo è un film un po? sovraccarico, sempre sul limite di sconfinare nella maniera. Resta quella fotografia meravigliosa, come se la pellicola fosse cosparsa di catrame o d?inchiostro. E resta un?eccezionale Naomi Watts impregnata di dolore e di passione.

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