Volontariato

2030. Il sociale virtuale

di Giulio Sensi

Due anni fa uscì uno studio della società di consulenza britannica Fast Future, guidata dal “Guru” Rohit Talwrar (futurist e strategic advisor) che immaginava le professioni del futuro da lì al 2030. Lo studio, commissionato dal governo britannico, si è avvalso della collaborazione di 20 scienziati “visionari” e ci spiega come sarà, secondo loro, il mondo del lavoro nella scienza e nella tecnologia nel 2030, in Gran Bretagna ma non solo.

A credere alle previsioni di Fast Future si apre un’era di grandi opportunità: il mondo sarà salvato dalla scienza e dalla tecnologia. Per battere la povertà, per salvaguardare la risorsa idrica, per salvarci dai cambiamenti climatici, per garantire l’approvvigionamento energetico, l’abitare e la mobilità. Nuovi mercati porteranno nuovi lavori e nuove risposte anche ai bisogni sociali.

Fra le figure professionali che secondo Fast Future si affermeranno, molte hanno a che fare con il sociale e la sanità. Lo studio, che voleva aprire un dibattito profondo nella società e incoraggiare l’innovazione, ne disegna alcune.

Nei laboratori ci sarà il nano medico (che non è un dottore particolarmente basso di statura, ma colui che si avvale delle nanotecnologie) e il costruttore di parti del corpo. Ma all’aperto gli ultimi campi rimasti saranno popolati da agricoltori-genetisti, capaci di lavorare su colture e pascoli modificati geneticamente per migliorare i raccolti e produrre proteine a scopo terapeutico. Vedremo se si sporcheranno di terra i camici bianchi.

La cura delle persone sarà il cuore delle professioni del futuro: lettori di Vita, affrettatevi perchè le occasioni non mancano. E molto si può fare per evitare uno scenario da “2030 odissea nell’Ospizio”.

Visto l’invecchiamento della popolazione e l’allungamento dell’aspettativa di vita, lo studio consiglia subito di affermarsi come manager/consulenti della terza età: per gestire le esigenze personali e di salute degli anziani, non solo per i bisogni elementari di tutti i giorni, ma anche per avere innovative soluzioni in ambito farmaceutico, psichiatrico, protesico, per migliorare l’alimentazione e organizzare il fitness. Gli anziani in buona salute potranno partecipare nel tempo libero alle gite domenicali turistiche organizzate nello spazio, visto che il turismo spaziale sarà in crescita. Per chi vorrà, ci saranno architetti planetari che potranno curare soluzioni abitative per chi vorrà isolarsi al di fuori dell’atmosfera (altro che l’Himalaya!).

I manager andranno molto di moda: ci sarà quello per l’insegnamento, che gestirà i maestri “avatar” nelle scuole sostituti degli insegnanti reali, e il personal brander che coadiuverà nello sviluppo dell’immagine digitale. Chi vorrà rifarsi un’identità virtuale, o chi non desidererà rotture di scatole online, potrà chiamare il responsabile per lo smaltimento dei dati personali capace di ripulire tutti i database da qualsiasi traccia. Le discariche saranno piene di segreti.

Oltre al broker del tempo, allo sviluppatore di trasporti alternativi, al responsabile della gestione e dell’organizzazione della vita digitale, roseo avvenire si aprirà per l’assistente sociale per social network che dovranno aiutare le persone traumatizzate o marginalizzate dai social network. Pare che siano già in molti ad averne bisogno.

Lo studio ha già due anni. Ma visto come si stanno evolvendo le nostre società, forse di alcune di queste figure si affermeranno veramente. E chi lavora nel sociale è avvertito: il futuro è più veloce di quello che sembra. A patto di arrivarci.

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