Non profit

2014, odissea nel dono

Secondo molti osservatori, la ripresa delle donazioni che ha interessato gli Stati Uniti nel 2013 toccherà anche l'Europa. Per non farsi trovare impreparati, ecco i trend che tutte le associazioni non profit dovrebbero tenere d'occhio. Fundraiser, siete avvisati

di Gabriella Meroni

2014, anno del dono? Se il buongiorno si vede dal mattino, vista la ripresa del fundraising che ha caratterizzato gli Stati Uniti, tutti sperano che il prossimo anno segni anche per l'Europa quella definitiva uscita dalla crisi che tutto attendono. E hanno quindi delineato le tendenze in atto nel panorama della filantropia, per cercare di non farsi cogliere impreparati. Ecco dunque cosa succederà – almeno secondo il blog BusyGoat  – nei prossimi dodici mesi.
Donazioni da mobile
Nel 2014 si prevede che la maggior parte delle offerte via web provengano da smartphone e tablets invece che da computer fissi. Molte associazioni si sono già attrezzate, offrendo app o quantomeno versioni mobili del loro sito. Ma anche senza arrivare a tanto, basta potenziare la propria presenza sui social per arrivare a chiunque abbia un dispositivo in mano.
Crowd Funding
Il 2013 è sicuramente stato l'anno del boom di questa particolare forma di raccolta fondi, e non ci sono segnali che indichino una disaffezione del pubblico. Dati ufficiali per l'anno che si sta chiudendo non ce ne sono, ma nel 2012 attraverso i vari siti di crowd funding sono stati raccolti 2,6 miliardi di dollari a livello mondiale, e si stima che nel 2013 questa somma sia raddoppiata.
Prestiti a start up
Simile al crowd funding, ma diverso dal microcredito tradizionale, è uno strumento giovane che però promette bene: attraverso siti quali Kiva, i sostenitori possono prestare piccole somme (per esempio 20 o 30 dollari) a start up sociali di tutto il mondo. Dopo che il prestito è stato ripagato, gli investitori hanno la possibilità di scegliere altri progetti e continuare così. 
Lasciti
Quella del lascito è una soluzione che tutte le associazioni dovrebbero considerare. Secondo la canadese BMO Private Bank i sostenitori che si decidono per un lascito a un'associazione non profit le destinano in media il 7% del loro patrimonio, sia in contanti che in immobili o terreni o perfino automobili e barche. Il trend è in crescita, visto che anche le grandi fondazioni, tradizionalmente sostenute dai benestanti, stanno formando i loro fundraising proprio per sollecitare le donazioni attraverso il testamento.
Community Program
Non sono da sottovalutare le iniziative "di massa", quali per esempio il Giving Tuesday, il "martedì del dono" celebrato nel 2013 lo scorso 3 dicembre, che ha visto oltre 10mila associazioni coinvolte in tutto  il mondo e ha contribuito a creare e diffondere la cultura del dono. Altri appuntamenti che riscuotono sempre maggiore successo sono le Giornate del volontariato organizzate da multinazionali, banche o imprese locali: ogni associazione dovrebbe darsi da fare nel 2014 per essere al centro di una di queste iniziative.
 


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