Politica

2012, il ritorno dell’eroina

Fra due anni la sostanza che ha devastato gli anni 80 tornerà ed essere la regina dello sballo

di Lorenzo Alvaro

Oggi i consumatori in Italia sono di tutte le età, usano tante sostanze diverse (non tutte illegali) e cercano oasi di piacere. Parola di Ored (Osservatorio Regionale sulle Dipendenze) il cui direttore scientifico, Riccardo Gatti, ha presentato i risultati della prima ricerca durante la tre giorni del Convegno sulle Dipendenze. Sono intervenuti anche il governatore della Regione Roberto Formigoni, l’assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli e il direttore di Ored Marco Tosi.


«Fondamentale», ha anticipato Gatti, «è capire che il fenomeno muta e cambia nel tempo molto velocemente. La cosa più importante dunque è cercare di fare pronostici che ci permettano di prevenire i danni». Per questo l’Osservatorio fa previsioni a tre anni che vengono aggiornate mensilmente. «Oggi siamo alla terza fase. Prima c’era la droga come fuga dalla realtà», ha spiegato Gatti, «Un utilizzo che generava devianze ed emarginazione (droga 1.0). In seguito si è passati al doping quotidiano (droga 2.0). Si usava lo stupefacente come aiuto alla prestazione. Oggi siamo di fronte al narcobenessere. La ricerca di oasi di piacere che non comportano le controindicazioni delle due fasi precedenti. Droga 3.0 appunto».


Il grande cambiamento è la rete. I figli dell’era digitale hanno stravolto il narcotraffico e tagliato fuori le generazioni precedenti dal sistema. «Il fenomeno è passato da push a pull», racconta Gatti consultando i dati, «in sostanza tutto è condizionato e diretto dal consumatore non più dal produttore. Tutto avviene sulla rete, tramite social network e simili tagliando fuori famiglie, scuola e media tradizionali».

Il 2012
Sarà l’anno del riscatto dell’eroina che tornerà a essere la regina delle notti italiane dello sballo. Gli esperti prevedono un boom di consumatori, in crescita del 40% rispetto al 2009 (saranno 170 mila i consumatori, secondo le stime, pari allo 0,5% della popolazione italiana). Mentre la cocaina continua a perdere fascino: gli under 24 la snobbano e i suoi prezzi crollano sul mercato (-6% rispetto al 2009)) per effetto della crisi. Si aprono così spazi per i consumi alternativi, sulla scia dell’indipendenza dei nuovi clienti: giovanissimi cresciuti a pane e internet, policonsumatori e fan dello sballo chimico. Spie di questa “rivoluzione” l’affermazione di sostanze come la ketamina e il ritorno dell’eroina bianca.

Internet e i social network
Il grande cambiamento è la rete. I figli dell’era digitale hanno stravolto il narcotraffico e tagliato fuori le generazioni precedenti dal sistema. «Il fenomeno è passato da push a pull», racconta Gatti consultando i dati, «in sostanza tutto è condizionato e diretto dal consumatore non più dal produttore. Tutto avviene sulla rete, tramite social network e simili tagliando fuori famiglie, scuola e media tradizionali». In particolare i giovani che vivono immersi in comunità virtuali. Sui social network fioccano pagine dedicate alla droga. Su Facebook, secondo il rapporto, sono 1.108 i gruppi e 91 le pagine sul tema, ne discute il 3% degli utenti italiani e nel 75% dei casi l’opinione espressa è positiva. Il 2012 sarà anche l’anno degli anfetaminici e derivati (ketamina e lsd per esempio): si stima che i consumi possano crescere del 25% coinvolgendo circa 210mila persone. Al mercato dei cannabinoidi, invece, si affaccerà il 20% della popolazione, circa 5,1 milioni.
   
Lombardia
Per quanto riguarda la regione lombarda nel corso di quest’anno risulta che un milioni di lombardi ha fatto uso, almeno una volta, di qualche sostanza. «Di questo milione», ha spiegato Tosi, «si stima che siano 52mila le persone bisognose di un intervento di cura». «Attualmente», rileva l’assessore alla Famiglia e solidarietà sociale Giulio Boscagli, ai 91 servizi ambulatoriali si rivolgono in 38mila per prestazioni di diagnosi e cura, di cui 11mila con problemi di alcolismo. Nel 2008, si è anche registrato un aumento del 38% di persone che hanno iniziato un programma terapeutico in Comunità, a seguito della riforma del libero accesso. La Regione sta investendo molto sull’area dipendenze, alla quale destina oltre 100 milioni di euro l’anno».




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