Non profit

1968, quei primi passi nel cuore dell’Africa

Il 15 maggio 2008 Acra compirà 40 anni. Oggi è presente in più di dieci Paesi in Africa e America latina. In Ciad ha mosso i primi passi(di Antonio Bernabei).

di Redazione

Eravamo un gruppo di amici animati da buona volontà e pochi mezzi. Fu a Lione, nel 1968, durante lo stage di formazione dell?associazione Tecnici volontari cristiani che ci appassionammo alla situazione delle popolazioni del Ciad. Nacque l?idea di dare vita a una nuova esperienza di volontariato laico, non più dipendente dalle missioni, ma fondato su équipe autonome che promuovessero progetti di sviluppo. Una scelta non scontata allora.Significava creare una struttura autonoma, soprattutto per quanto riguardava i finanziamenti. Angela e Giovanna, sindacaliste della Cisl, coinvolsero il mondo sindacale di Milano e Varese. Amici di Lecco e Torino cominciarono a sostenere dall?Italia le iniziative nel Sud del mondo. Questi gruppi gettarono le basi economiche, diedero l?appoggio logistico e di rappresentanza, ma soprattutto crearono un retroterra culturale, un movimento di sensibilizzazione sul territorio.Il 15 maggio 1968 nacque Acra. Facemmo un viaggio in diversi Paesi africani per conoscere gli interventi già realizzati e fare esperienza sul campo. Per il primo Centro di promozione rurale scegliemmo i due villaggi ciadiani di Borom e Dobo. In seguito furono i villaggi stessi a richiedere il nostro intervento. In Ciad consolidammo i nostri metodi e l?approccio partecipativo. Lì operammo una scelta importante: quella di partire dalle aree rurali. Perché sono le più povere, ma soprattutto perché dalla terra, in Africa come nel resto del Sud del mondo, dipende la sopravvivenza della popolazione e quindi anche la possibilità di un reale sviluppo.

Antonio Bernabei

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